5. Nonna Joyce porta solo vestitini.

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Casper's point of view

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Casper's point of view

|#Giorno 2|

[Foto]

CassEve: Ow Harry, i tuoi modi di fare mi fanno letteralmente sciogliere come un pupazzo di neve esposto al sole per troppo tempo.

Pubblicai un altro post mordicchiandomi un labbro pensierosa. E se quell'anonimo avesse visto il post? Chissà lui cosa pensava di me, se gli andava solo di prendersi gioco di me.
Sapevo che avrei dovuto smetterla di pensare a lui, ma mi era inevitabile anche dopo che arrivai a scuola.

Guardai attentamente con uno sguardo aguzzo ogni ragazzo e ragazza dell'istituto passarmi affianco per vedere se mostrava segni di cedimento. Il mio cuore sperava con tutta me stessa che fosse Hunter, ma la mia testa non ne era poi così sicura; però non avevo il numero di Hunter... era un buon segno?

Mi aspettai di vederlo tra i corridoi per tutta la mattinata, lui aveva un anno in più a me, e quindi non frequentavamo le stesse classi, ma non l'avevo proprio adocchiato.

«Allora, come va con il ragazzo misterioso?» mi chiese Damien per prendersi gioco di me quando ci sedemmo ad un tavolo isolati dal resto per pranzare.

Mi levai lo zaino dalle spalle e feci una smorfia «benissimo, grazie» gli risposi male e lui si mise in bocca una patatina fritta per poi alzare le mani in segno di resa.

«Allora, vuoi andare al centro commerciale oggi? Te l'avevo promesso alla fine» strabuzzai gli occhi sorridendo come una bambina e gli gettai le braccia al collo «Ow Damien tu sì che sai come rendere felici i propri amici! Sei il migliore, ti amo con tutto il cuore» dissi riempiendogli il viso di baci giocosi che lui non apprezzò, siccome era una persona piuttosto schifiltosa, e smancerie melense del genere lo infastidivano.

«Eddai Cass scollati, mi sembri una cozza» disse infastidito cercando di allontanarmi e per quella volta lo accontentai solo perché mi avrebbe portata al centro commerciale.
«E va bene, ma solo perché andremo a fare shopping, yey!» esultai allegra mordendomi il labbro inferiore e Damien si sbatté una patatina sul naso frustrato.

«Ma chi cavolo mi ha fatto parlare, Gesù Cristo».

[...]

«Cass! Sorridi ad Instagram!» sentii urlare da Damien mentre ero intenta a camminare in un corridoio del centro commerciale per adocchiare abiti carini tra le vetrine.
Alzai gli occhi al cielo puntando un dito contro Damien «dimmi che non stai facendo una diretta sul mio profilo, visto che ho notato che hai tra le mani il mio gingillo» mi misi le mani sui fianchi e lui annuì ridacchiando facendomi sbuffare e alzare le mani in segno di resa «e va bene, fa' come ti pare, basta che mi lasci stare».

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora