27 - 2. Cercate di non uccidervi, grazie.

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|ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯 շԴ|

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𝕮𝖆𝖘𝖕𝖊𝖗'𝖘 𝖕𝖔𝖎𝖓𝖙 𝖔𝖋 𝖛𝖎𝖊𝖜

Feci il giro del divano «scusate se lo chiedo, ma come mai siete qui?» domandai aggrottando le sopracciglia mentre incrociai le braccia ancorando le mie mani sulle spalle.

«È il caso che ci sediamo, è complicato» si fece più serio Richard posando sul tavolino da caffè una sua borsa; deglutii rumorosamente, volevano farmi pagare una multa per aver messaggiato con uno della band?
Damien si avvicinò a me ed entrambi ci sedemmo sul divano mentre invitai con gli occhi a fare allo stesso agli uomini disposti in piedi di fronte a noi.

Mia madre si schiarì la gola, «vado a preparare il caffè» annunciò rintanandosi in cucina.
Troppo semplice fuggire in questa maniera,
codarda,
Ma un caffè lo gradirei,
anche otto.

«Allora signorina Evans, si starà sicuramente domandando la ragione per cui siamo venuti a farle visita, non è così?» incrociò le mani e accavallò le gambe.

Un'idea me l'ero fatta:
Eravate forse venuti fin casa mia perché vi avevo accidentalmente chiuso in faccia?

«Mi chiami Casper, grazie. Comunque sì, è così, vorrei tanto sapere perché siete qui» dissi educatamente picchiettando dall'ansia il piede sul pavimento diverse volte.

Richard si schiarì la gola, «come preferisci, Casper, ma gradirei se continuassi a chiamarmi formalmente, non siamo qui per fare amicizia, ma per chiederti di stilare un contratto di cinque mesi con noi...» e si fermò, lasciandomi lì con il fiato corto nell'attesa di più risposte, e comunque, un po' d'educazione a quel vecchio orso non avrebbe fatto male.

Guardai insistentemente i sei paia di occhi invogliandoli a parlare, e Paul si schiarì la voce:

«Come ben saprai, i ragazzi andranno in pausa tra una settimana all'incirca per cinque mesi per poi rimettersi a lavorare per il nuovo album, dico bene?» la sua voce era molto più chiara e pulita rispetto a quella del Signor. Griffiths, ma lasciava comunque una scia di autorevolezza.

Annuii decifrando bene le sue parole e la sua espressione, come per capire se l'affare sarebbe stato da prendere in considerazione o meno.

«Bene, e da come ci è stato riferito tu hai messaggiato per un paio di settimane con Harry» aggiunse ancora.

«Sì, è così, ho fatto qualcosa di male?» Damien strinse la mia mano, ed era una delle poche volte in cui l'avevo visto tacere.
«Oh no cara, tranquilla, comunque...».

Si schiarì la gola e al pensiero di Harry percepii una stretta allo stomaco, forse dovuta alla rabbia.
«Sono alcune settimane che cerchiamo di sistemare l'immagine di Harry, gli abbiamo proposto di scegliere alcune modelle con cui uscire e fingersi il fidanzato per dei mesi per ripulirlo da tutti gli aggettivi da donnaiolo e quant'altro con cui è stato etichettato, ma ha scartato ogni proposta...».

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora