53. La amo.

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|ℭ𝔥𝔞𝔭𝔱𝔢𝔯 ՏՅ|

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𝕳𝖆𝖗𝖗𝖞'𝖘 𝖕𝖔𝖎𝖓𝖙 𝖔𝖋 𝖛𝖎𝖊𝖜

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Si grattò ingenuamente i ricci sulla strada di ritorno verso la festa, dopo aver lasciato Casper da sola su quel marciapiede. L'aveva fermata, proprio pronto a trattenerla e chiederle di avere pazienza, ma l'aveva vista così disperata rinunciando, almeno per una volta, all'essere egoista, decidendo che sarebbe stato meglio per entrambi se lei fosse andata via, anche se una parte di lei avrebbe continuato a vivere in lui.

Frenò nel parcheggio riservato a lui, scendendo arrabbiato, ormai non aveva più voglia di festeggiare, tanto il suo compleanno era più che passato. Finse che tutto andasse bene e rientrò dentro, dove un grande calore e una puzza di alcol gli invasero i sensi facendogli fare una smorfia. Da lontano la prima persona che notò fu proprio Nathan, che lo aveva avvisato non appena Cass era uscita dal locale.

Passarono un paio d'ore, il suo telefono era completamente scarico e stava ballando forse per dimenticare, la festa si stava prolungando più del dovuto eppure gli invitati c'erano ancora tutti, Damien compreso, che magari sbronzo non si era accorto dell'assenza della sua migliore amica. Harry non aveva il coraggio di dirglielo, e continuò ingenuamente a guardarsi intorno oscillando a destra e a sinistra. Eppure si girava intorno, e quella ragazza che gli aveva appena confessato di amarlo su un povero marciapiede la individuava in ogni angolo.

Si stropicciò gli occhi scuotendo la testa e andò ad appoggiarsi contro ad un bancone, dove il barista gli passò il telefono fisso «c'è qualcuno che ti vuole, dice che è urgente» disse il ragazzo, ed Harry afferrò svogliato il telefono portandoselo all'orecchio: «chi parla?» disse la sua voce da scanzonato.

«Dove sei?» era Malcom della Modest, Harry capì di dover sembrare un attimo sobrio, «ad una festa, perché?» chiese stranito e sentì Malcom indugiare dall'altra parte.

«Non lo sai? Dobbiamo trovare una nuova sostituta per te» disse tristemente nella voce e lo sentì deglutire, strano che Malcom rimanesse male per la loro rottura, non pensava che Cass potesse piacergli.

Harry si passò una mano sul viso «sì, lo so, io e Cass abbiamo litigato. Strano che tu non stia urlando, va tutto bene?» silenzio.

«Avete litigato? Quindi è colpa tua?!» alzò la voce Malcom, Harry non capiva a cosa fosse dovuta tanta arrabbiatura, così, su due piedi.
«Sì abbiamo litigato, e per favore, non farmi sentire in colpa, già ci soffro di mio» sbuffò, e poi di nuovo silenzio.

«Harry, a noi serve una sostituta perché Cass ha fatto un incidente. È stata investita» panico, puro panico e paura. La paura di perderla lo stava mangiando vivo.

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora