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Casper Evans è una giovane diciannovenne euforica e tremendamente maldestra, legata alla vita solo grazie al suo migliore amico, Damien, un disperato fanatico dei papillon, e il suo gruppo musicale preferito.
Emarginata per via del s...
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Unknown's point of view
Cass🌻: Con te ho chiuso.
Unknown: Ma hai frainteso tutto!
Non puoi più inviare messaggi perché il contatto ti ha bloccato
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Grugnii per il fastidio sbattendo con forza il telefono sulla scrivania e arrabbiato mi passai una mano tra i capelli.
Ti detesto, mi aveva detto, e mi detestavo pure io per aver permesso a me stesso di lasciarmi fraintendere; se avesse saputo chi fossi mi avrebbe odiato per il resto della sua vita, e sapevo che ci avrebbe sofferto molto.
Era così da stupidi arrabbiarsi perché una persona che nemmeno avevi mai visto in faccia ti aveva bloccato e non voleva saperne più nulla di te, ma quella persona era diventata la mia ossessione tanto che ero giunto miseramente a fingermi un anonimo pur di attirare la sua attenzione.
Mi sfregai i palmi delle mani sul viso per impedirmi di rompere qualcosa o finire per piangere siccome non avevo proprio voglia di dare spettacolo e farmi prendere in giro dal resto del gruppo.
Sbuffai frustrato mentre le parole di Casper continuarono a susseguirsi maligne nella mia testa e mi lasciai cadere contro lo schienale comodo della poltrona attirando i talloni su essa.
«Sono così stupido» maledii me stesso per esserlo stato; come potevo aspettarmi che una ragazza come Casper perdesse tempo dietro qualcuno che si fingeva uno sconosciuto? Non era fatta per giochi simili ed io non ero nessuno per ferirla, e mi struggeva il cuore il fatto di averlo fatto anche solo inconsciamente.
Mi aveva raccontato che per via del suo nome era stata vittima di una sorta di bullismo e che esso avesse influito in maniera sproporzionata sulla sua vita, anche sentimentale... se solo qualcuno che non fosse stato Damien le avesse prestato più attenzione non dando retta a quelle leggende popolari che giravano nella sua scuola magari si sarebbe innamorato di lei e sarebbe stata felice.
Non volevo ferirla, non era affatto mia intenzione e avrei tanto voluto sistemare le cose, ma non sapevo come visto che mi aveva bloccato. Non volevo che mi vedesse come una cattiva persona, menefreghista e stronzo che se ne infischiava dei suoi sentimenti, perché anche se la conoscevo da poco lei era davvero una bella persona e mi sarebbe piaciuto conoscerla sul serio; non dicevo in quel senso, forse, non sapevo ancora nulla con certezza, ma sarebbe potuta essere una buona amica, ma tanto ora mi detestava.
«Cazzo!» imprecai sbattendo un pugno chiuso sulla scrivania e sospirai chiudendo gli occhi per scaricare la tensione, rompere qualcosa non mi avrebbe portato a nulla di buono, ma avrei fatto incazzare solo Paul e Mark, il manager.