57. Sorridi se c'è il Sole.

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U L T I M O 

𝕮𝖆𝖘𝖕𝖊𝖗'𝖘 𝖕𝖔𝖎𝖓𝖙 𝖔𝖋 𝖛𝖎𝖊𝖜

«Io... Mmh. Non ho preparato un vero e proprio discorso, ma volevo che il mio migliore amico mi ascoltasse un'ultima volta-» tirai su col naso, «Damien è stata e sarà sempre la persona più vicina ad un fratello che abbia mai avuto. Era il mio confidente, il mio migliore amico e si è sempre preso cura di me, in ogni occasione, non c'era attimo dove non pensasse prima a me che a lui. Sono stata un'egoista perché avrei dovuto passare più tempo con lui. Non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che ha fatto per me, è stata e sarà sempre la persona più importante della mia vita. Forse non ho ancora realizzato che non lo rivedrò mai più, perché mi aspetto ancora che corra nudo in chiesa alla ricerca delle sue scarpe firmate risvegliando gli animi come faceva e ha sempre fatto. Sento che mi manca una parte di me, sento come se tutto si fosse spezzato a metà: sento che gli alberi non hanno più acqua per nutrirsi, il mare non ha più vita e il Sole non splende più come una volta. Una delle primissime volte in cui io e Damien siamo stati insieme eravamo su una panchina e c'era il Sole, tanto Sole. Non sorridevo spesso, fino a quando non ho incontrato lui. Lui mi ha indicato il Sole, e ancora ricordo il suo sorriso fiero mentre cominciava a insegnarmi a vivere la mia vita: "quando c'è il Sole io sorrido sempre, anche quando tutto va male. Va tutto male? Ma almeno c'è il Sole. Per me è d'obbligo sorridere se c'è il Sole" e poi abbiamo cominciato a sorridere tutte le volte che c'era il Sole. Sempre. Ma adesso fuori c'è il Sole e non sorrido più come prima perché mi sento in colpa a farlo, perché il Sole era suo e non mio. Lui se lo meritava. E... se non posso più abbracciarlo con le mie braccia continuerò a farlo con il mio cuore per il resto della mia vita. Spero che non si dimentichi di me perché io non lo farò» e così scesi dall'altare cautamente devastata più che mai. Harry mi venne in contro per cingermi le spalle con un braccio e portarmi a sedere.

Il prete continuò la veglia funebre, ma io avrei solo voluto frantumarmi la testa così da poter smettere di pensare a Damien.
«Cass, guardami» Harry mi ordinò mentre io non la finivo di piangere.

«Che c'è?!» dissi brusca e lui mi prese il viso tra le sue mani grandi e calde, non capivo come faceva a sopportarmi ma era grazie a lui se ancora non mi avevano rinchiusa in un manicomio.

«Ehi, guardami- mi rassicurò con il suo sguardo e feci un respiro profondo cercando di smettere di piangere- ti ricordi cosa ti ho detto a casa tua?» afferrai le sue mani dalla mia faccia per stringerle fortissimo nelle mie. Avevo così paura di rimanere da sola. Ero sempre stata convinta di riuscire a stare da sola, è fondamentalmente tutti ne siamo convinti, ma è solo una grande cazzata e ce ne rendiamo conto solo quando rimaniamo effettivamente da soli. Avevo così paura di perdere anche Harry ora che Damien se n'era andato per sempre.

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora