35. Chiama Nathan.

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Angels- The XX (remix)

𝕮𝖆𝖘𝖕𝖊𝖗'𝖘 𝖕𝖔𝖎𝖓𝖙 𝖔𝖋 𝖛𝖎𝖊𝖜

Ci vennero servite le nostre ordinazioni e sorrisi all'affabile cameriera che posò delicatamente la nostra colazione sul tavolo del bar.

Quando si allontanò Gigi addentò il suo muffin integrale puntando successivamente la sua attenzione su di me, che avevo appena morso il cornetto integrale che avevo ordinato. «Quindi non vi vedete da quanto? Due settimane? Come mai?» mi chiese lei sorseggiando il suo tea verde.

Nell'ultimo periodo io e Gigi avevamo legato un sacco, passavamo quasi tutti i giorni insieme, e se non ne avevamo l'occasione finivamo per chiamarci avviando lunghe conversazioni telefoniche.

Scrollai le spalle piluccando nel piatto delle briciole del cornetto e scuotendo la testa, «semplicemente non servivo. Harry oltretutto non ha voluto che andassi con lui ad un party ieri, e sono rimasta a casa con Damien» sbuffai infastidita addentando ancora il cornetto.

Gigi mi carezzò il braccio facendo il labbruccio e la sua dolcezza mi fece sorridere «non pensarci, Cass. Harry è fatto così» lo giustificò.

Mi grattai nervosamente le tempie per poi sorseggiare la bevanda calda sotto al mio naso, «è come se non volesse parlarmi o vedermi dopo che ci siamo baciati, Gigi. E non capisco... era per lavoro quel bacio, no? Quindi cosa dovrebbe cambiargli?».

«Non lo so, Cass. Harry è così complicato e testardo» alzò gli occhi al soffitto alludendo noiosamente al riccio, facendomi intendere quanto difficile fosse il suo carattere. Ridacchiai con un pizzico di rammarico, «è solo che, vedi, oggi dovremo andare a posare per un set fotografico di abiti da cerimonia. Non so come comportarmi» ammisi finendo la colazione e lasciai sul tavolo i soldi sia per me che per Gigi, visto che ieri aveva pagato lei anche per me e stranamente non obbiettò, ma si limitò a seguirmi fuori.

«Penso che prima di tutto tu debba raggiungerlo a casa, così andrete insieme» alzò i pollici in alto e sollevai le sopracciglia incerta, «ma ne sei sicura?» chiesi mordendomi il labbro inferiore e mi torturai le dita, «ma certo, Cass, così durante il viaggio avrete modo di parlare» mi fece l'occhiolino alzando la mano per far avvicinare un taxi.

«Bene, ti chiamo dopo, va bene? Magari stasera andiamo in discoteca, se ti va. Ciao Cass» mi salutò Gigi lasciandomi sola sul marciapiede a ponderare l'idea di raggiungere Harry all'attico o meno.

Alzai una mano per far avvicinare un taxi e una volta chiusami dietro la portiera dell'auto gli indicai la via e l'attico in cui abitava, andiamo Cass, non può ucciderti, stai solo facendo il tuo dovere.

𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 | [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora