14. Jack

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Ieri ho conosciuto la tua fidanzata, è molto carina sai. Un po' timida, mi chiedo come facciate a tirare fuori gli argomenti di cui parlare. A quando le nozze? ;)

Martedì pomeriggio, dopo un'intervista con i Crunchy Melodies, ricevo un messaggio da parte di mio fratello Fabio. A quanto pare ha incontrato Anna e si è addirittura presentato. Lei sembra non aver preso male la cosa, dal tono del messaggio.
Non rispondo, non vorrei alimentare false speranze per niente.
Decido di fare un salto alla Tana delle Storie: ogni giorno che passa, le voci su internet sulla mia relazione con Anna si fanno più disparate e lontane dalla realtà. Forse non vuole rispondermi al telefono, ma una volta entrato in libreria non potrà cacciarmi fuori o abbandonare il posto di lavoro.

Quando arrivo, la trovo che conversa con tre ragazzine sui quindici anni. Noto le locandine sulla sessione acustica di domani appese nel locale e mi chiedo se ciò basterà a fare sufficiente pubblicità alla libreria per permettergli di rimanere aperta.
Prima ancora che Anna possa voltarsi e registrare la mia presenza, Ettore la precede, rivolgendomi un caloroso saluto.
«Ciao ragazzo! Le vostre foto insieme sono state una manna. Non sai quanta gente passa di qui per curiosità, per vedere chi sia la donna che ti ha rubato il cuore, e poi approfitta dello sconto per comprare qualche libro.»
Le tre ragazzine si girano all'unisono e sul volto di Anna appare un'espressione di sorpresa.
«Tu sei Jack dei Crunchy Melodies! Allora è vero che stai insieme a lei!» strilla la prima, che indossa una t-shirt dei Crunchy Melodies, con il design che ha ideato Claire, l'estate in cui abbiamo firmato per il nostro disco d'esordio.
«Ci facciamo un selfie?» urla la seconda, sventolando il cellulare.
«Domani sera verremo senz'altro a sentirvi suonare, abbiamo comprato i biglietti subito!» esclama la terza, che saltella per l'impazienza.
Si avvicinano e stringo loro la mano, le abbraccio e facciamo qualche foto insieme. Sono delle fan entusiaste ma simpatiche. Rimangono lì qualche minuto a chiacchierare e poi si congedano, ridacchiando con aria cospiratoria in direzione mia e di Anna, che ha preso la scusa di sistemare il reparto di libri per bambini per allontanarsi.
«Vi lasciamo soli.»
«Ci ha spezzato il cuore sapere che eri fidanzato, ma, a parte quelle foto iniziali, Anna sembra seria.»
«Aspettiamo gli inviti al matrimonio!»
Dopo queste ultime affermazioni, escono, con un coro di risatine.
«Vado a bere un caffè al bar, vi lascio soli anche io.» Ettore mi fa l'occhiolino e poi sparisce.

Anna mi guarda in silenzio, mentre regge tra le mani un libro illustrato sul camion.
«Ho cercato di chiamarti, domenica» esordisco, facendo un paio di passi nella sua direzione. «Volevo spiegarti come stavano realmente le cose.»
I suoi occhi si accendono di rabbia e le sue guance si imporporano. «Non credo ci sia molto da spiegare! Siamo stati insieme, abbiamo fatto...» Si blocca, imbarazzata. «Sesso» dice quella parola con un filo di voce e posa il libro al suo posto sullo scaffale, poi mi fronteggia di nuovo. «Tu hai fatto finta di niente, dato che io ero ubriaca e non avrei ricordato niente.»
«Non sai di cosa stai parlando.»
«Ovvio che non lo so, non ricordo niente di quella sera. Beh, spero almeno tu ti sia divertito.»
I suoi occhi castani sono piantati su di me, pieni di disgusto, come il suo tono.
Mi avvicino ancora di qualche passo e lei indietreggia. «Stai lontano da me.»
«Non so che opinione tu ti sia fatta di me, ma è completamente sbagliata. Lo so, ti ho mentito e ti ho nascosto delle cose, ma non quelle che credi tu. Non è successo niente tra di noi quella sera.»
Lei sbuffa. «Raccontala a qualcun altro. A me non la dai a bere.»
«Ti assicuro che è così. Quelle foto sono state scattate al momento sbagliato e fanno sembrare che stia per succedere qualcosa. Invece io ti stavo solo riaccompagnando a casa. Sei caduta e ti ho aiutata a rialzarti. Tutto qui.»
Lei tentenna per un attimo: «Chi mi assicura che non stai mentendo?»
«Devi fidarti di me. Non ci guadagnerei niente a mentirti.»
«Se non era successo nulla, perché non me l'hai detto subito, il giorno che sei venuto qui in libreria con Claire?»
«Non volevo metterti in imbarazzo. Pensavo tu ricordassi, sapessi che eri la ragazza delle foto e che evitassi apposta l'argomento perché ti vergognavi.»
Nella sua espressione noto, con sollievo, che comincia ad accettare la mia versione.
«Alla festa di Halloween, però, devi aver capito che non ricordavo niente, eppure hai continuato a tacere.»
«Per questo ti chiedo scusa. Detesto le bugie e i sotterfugi e di sicuro non avrei voluto che le cose tra noi andassero così.» Già, non avrei potuto desiderare nulla di più diverso per il mio approccio con Anna, dopo tutti gli anni passati a fantasticarci sopra.
«Eppure è successo. Quindi ti chiedo di mettere a tacere le voci sulla nostra relazione. Sai, non sono dell'ambiente e non saprei come fare.» Ha un'espressione seria e determinata.
Non ci posso credere che, adesso che ero finalmente riuscito a conoscere davvero Anna, la cosa sia sfumata così in fretta. Maledetti paparazzi, se becco chi ha fatto quelle foto, lo strozzo con le mie mani.
«Sistemerò tutto. Mi dispiace per il disagio che ti ha provocato la cosa.» La mia frase mi suona terribilmente impersonale, ma è la cosa giusta da dire in questo momento.
Lei abbassa lo sguardo e scuote il capo, non aggiungendo altro.
«Ciao, ci vediamo domani per la sessione acustica» concludo.
«Ciao» mormora lei con voce appena udibile, riprendendo in mano il volume che ha posato poco fa e fissandolo con insistenza, per evitare di guardare me.

Esco dalla Tana delle Storie, più sconsolato che mai. Sapevo che sarebbe andata in un modo simile e dovrei essere sollevato perché quando rivelerò che la relazione con Anna non c'è mai stata smetterò di mentire. Invece mi sento a disagio e provo rabbia al pensiero che qualsiasi barlume di speranza di costruire un qualsiasi rapporto con lei sia stato distrutto da delle persone che speculano sulle vite private degli altri senza alcun ritegno.

La sera della sessione acustica io, Tom e Alex siamo sul bus della band e ci dirigiamo alla libreria.
«Allora, Anna come ha preso la questione delle foto?» chiede Alex.
«Male» ribatto.
«Mi dispiace. Claire pensava che voi sareste stati una bella coppia» interviene Tom.
Detesto il fatto che chiunque si senta in dovere di poter intervenire nella mia vita privata.
«Anche a me sembrava carina e a posto. Sicuro che non cambierebbe idea e ti darebbe un'altra possibilità?» insiste Alex, facendomi innervosire. Però mi dimostro calmo e pacato.
«Non ho intenzione di chiedergliela. Era cominciato tutto con un malinteso e una bugia, non vorrei mai portare avanti una relazione del genere. Soprattutto non dopo che i media sanno già tutto.»
«Potreste ricominciare tutto da capo. Lei ti piace sul serio, no? Mi sembra più matura delle tue ex.»
«A me non tanto, dato che a quella festa era ubriaca fradicia.»
La frase di Tom mi manda definitivamente in bestia. Ha la bellissima abitudine di parlare sempre a sproposito. «Fatevi i cazzi vostri, ok?»
Sono buono e calmo, ma quando la gente continua a volersi intromettere nella mia vita privata senza che io abbia chiesto niente, mi altero. «Non ho intenzione di provarci di nuovo con lei né con nessun'altra ragazza per un bel po'. Voglio concentrarmi sulla musica, sulla sessione di questa sera, sul nuovo album e sul tour promozionale per il libro. Ho rilasciato una dichiarazione per smentire la mia relazione con Anna e considero questa storia chiusa» affermo, a denti stretti, stanco di dover dare spiegazioni a tutti.
I due si guardano e Tom sta per dire ancora qualcosa, ma lo zittisco con un gesto della mano.

Quando arriviamo davanti alla Tana delle Storie, c'è una piccola folla di fan ad aspettarci fuori e altrettanti sono già dentro. I nostri sostenitori ci accolgono con calore e mi lascio trasportare dal loro affetto ed entusiasmo.
Devo concentrarmi sul lavoro, sulla musica e sulla band.

***

Il confronto tra Jack e Anna non si è concluso nel migliore dei modi, però almeno ora le bugie sono state chiarite. Intanto è arrivata la sera della sessione acustica dei Crunchy Melodies alla tana della storia. Non credo di averlo mai chiesto, ma cosa ne pensate del nome che ho inventato per la band? Siate sinceri, non mi offendo se non dovesse piacervi! 

Grazie a chi continua a seguire la storia, alla prossima!

Maria C Scribacchina

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