Sono appena uscito di casa per andare allo studio di registrazione e ho già intravisto un paparazzo. Perché non tornano a ignorarmi, come facevano fino a una settimana fa? Ormai è una gara a chi riuscirà a scoprire l'identità della bionda in atteggiamenti intimi con me in quelle foto. La cosa mi sta dando seriamente sui nervi. Sto cercando di evitare il più possibile i social, per non leggere speculazioni sul mio conto, ma nel mondo in cui viviamo la cosa è molto difficile.
I ragazzi mi hanno consigliato di rilasciare un'intervista per mettere a tacere le voci e anche il nostro agente è della stessa opinione. A me la cosa non va e poi tra meno di due settimane cominceremo il tour per promuovere la biografia ufficiale della band, ci sarà fin troppo tempo per concedere interviste. Non mi piace parlare della mia vita privata, non ci sono abituato.
Chissà come sta Anna. Ora che so dove abita, a volte mi capita di pensare che potrei andare a trovarla.
Forse non ci sarebbe niente di male, a essere interessato alla sua salute dopo quella serata in cui ha bevuto molto e ha perso il controllo. No, ormai è tardi, è passata una settimana. Dovevo decidermi prima.In studio di registrazione trovo i ragazzi e Claire, la moglie di Tom, nonché mia grande amica.
«Ciao, Jack» mi saluta, allegra.
«Ciao, come mai da queste parti?» le domando, ricambiando il suo sorriso.
«Ho una questione da sottoporvi, ora che ci siete tutti.»
Guardo Tom, che alza le spalle: «Io non ne so niente. Ha voluto aspettare che ci fossimo tutti.»
«Si tratta di salvare un'attività storica dal fallimento.» Esordisce Claire, andando subito al sodo. Fa una pausa, poi precisa: «Una libreria.»
Il suo sguardo azzurro si posa su di me. Sa quanto ami leggere e perdermi tra degli scaffali pieni di libri. Sono l'unico del trio che condivide questa passione con lei e spesso ci facciamo delle lunghe chiacchierate confrontando i romanzi che amiamo o detestiamo. Anche se ultimamente, con gli impegni della band, il mio tempo per la lettura si è drasticamente ridotto.
«È un posto in cui porto spesso i gemelli e che frequentavo già prima della loro nascita, non merita di sparire. Sono sicura che con un po' di pubblicità si possa fare qualcosa.» Il suo tono è speranzoso.
«Si potrebbe includere questa libreria nel tour di presentazione del libro» affermo.
I miei due amici annuiscono.
«Se quell'attività se la passa male, potremmo cedere al proprietario tutti i soldi guadagnati con la vendita dei biglietti dell'evento» propone Alex.
«Ottimo!» esclama Claire. «Se il vostro agente vi darà l'ok tornerò a parlarne con il proprietario.»
Claire ha però una faccia dubbiosa, così Tom le chiede se c'è qualcosa che non va.
«Il fatto è che il proprietario è deciso a chiudere entro meno di due settimane. Non potete magari suonare una sessione acustica a breve, in modo da convincerlo a ritardare la chiusura almeno fino alla presentazione della biografia?»
«Ci tieni davvero molto, eh?» Tom le prende una mano tra le sue. «Che ne dite, ragazzi?» Chiede, rivolto a me e Alex.
«Se ci permettono di farlo, volentieri» ribatto io e anche Alex è d'accordo.
«Posso venire con te in libreria?» domando a Claire, incuriosito da un giro tra gli scaffali. Non mi reco nei negozi di libri quanto vorrei, limitandomi a ordinare i romanzi che mi interessano online.
«Certo. Sono sicura che adorerai la Tana delle Storie.»
«Che nome!» ridacchia Tom.
«Già mi piace quel posto» ribatto.Il nostro agente ci dà l'ok per entrambi gli eventi alla libreria, così nel pomeriggio vado lì con Claire; Tom rimane a casa con i gemelli di due anni, mentre Alex ha un impegno con Valentina.
«Questo edificio deve essere molto vecchio» osservo, fuori dalla Tana delle Storie, osservando la pittura crepata in più punti che dà alla libreria un aspetto decadente ma in maniera affascinante.
«Già. Sull'insegna c'è scritta la data di apertura, quarant'anni fa.»
«Un'attività storica. È un peccato che debba sparire» mormoro, desolato.
«Speriamo non sia così. La ragazza che ci lavora è molto simpatica e carina, non merita di perdere il posto. Tra poco la conoscerai.» Mi lancia uno sguardo allusivo, scommetto che vorrebbe che le proponessi un appuntamento: Claire tenta sempre di accoppiarmi con qualcuna. Io invece vorrei fare a meno di complicazioni di quel genere almeno finché la storia delle foto non verrà dimenticata.
«Entriamo?» le dico e spingo la pesante porta di legno. Dalla vetrina non ho intravisto nessuno all'interno e non è difficile immaginare perché l'attività non se la passi bene. A meno di duecento metri c'è una grande libreria che fa parte di un franchising che opera su scala nazionale e può offrire prezzi molto più competitivi oltre che una vastissima scelta.
Una volta dentro, scorgo quello che deve essere il proprietario: un uomo con lunghi capelli bianchi legati in un codino e una barba candida, vestito con panciotto e camicia. Sembra uscito da un libro fantasy, ha l'aspetto di uno stregone buono.
«Buon pomeriggio e benvenuti!» ci saluta, gioviale.
Ricambiamo, poi Claire chiede notizie della ragazza che lavora lì.
«Si trova nel retro, la chiamo subito.»
Quando l'anziano si allontana, lei si volta verso di me: «Ti avevo detto che era un posto speciale, no?»
Mi guardo intorno e osservo gli scaffali di legno massiccio che ricordano più una vecchia biblioteca, poi alzo gli occhi verso un soppalco che ospita delle poltrone per la lettura.
«Da lì c'è una bellissima vista sulla piazza. Ci ho passato interi pomeriggi quando ero incinta dei gemelli.»
Ora capisco perché ha preso così a cuore la questione. Quando era incinta i Crunchy Melodies erano in tour e Tom non è potuto starle vicino, quindi Claire ha trovato consolazione nei libri. La capisco perfettamente, mi ci sono rifugiato anche io innumerevoli volte, anche ai tempi della scuola, quando mi sentivo invisibile. Soprattutto per una persona...Una voce femminile saluta Claire con tono allegro: «Ciao!»
È Anna.
Questa non ci voleva proprio. Si scusa per non essersi presentata l'ultima volta che Claire è stata lì e ripara subito alla sua distrazione.
«Anna, ti presento Giacomo» dice poi Claire. In effetti non ci siamo mai presentati ufficialmente, così faccio un paio di passi e porgo la mano ad Anna.
«Piacere di conoscerti.»
Lei mi sorride, per niente imbarazzata riguardo al nostro precedente incontro.
Mi ritorna in mente il bacio che mi ha dato, le sue labbra calde e umide sulle mie.
«Frequentavamo lo stesso istituto superiore, no? Anche se ammetto di averlo scoperto solo recentemente, in circostanze un po' bizzarre.» I suoi occhi castani vagano sul mio volto, come alla ricerca di qualcosa.
Allora si ricorda del bacio.
«Ti riferisci alle foto che girano su internet?» s'intromette Claire. «I media sanno essere proprio impiccioni» afferma, con rabbia.
In questi anni il suo matrimonio con Tom è stato bersagliato da pettegolezzi falsi e spiacevoli, per mettere in crisi la coppia, che invece è rimasta più affiatata che mai.
«Quali foto?» domanda a sua volta il proprietario, poi lancia un'occhiatina al sottoscritto. «Te la sei spassata con qualche signorina?» ammicca. «Ora ho capito chi sei! Mi è arrivata la notizia della biografia di un gruppo rock e ho già visto la tua faccia sulla copertina» fa una pausa. «Bella la vita da rockstar, eh?»
Anna ha un'espressione stupita e anch'io e Claire non siamo da meno, di fronte al cambiamento di tono di quel signore dall'aria così distinta.
«L'hai perdonato?» domanda Anna, ora guardandomi male.
«Come?» L'altra non capisce.
«Voglio dire, è tuo marito e avete due bambini piccoli. Lui va in giro a fare certe cose a tua insaputa. Non l'avevo realizzato finché non vi ho visti qui insieme.»
Claire scoppia a ridere e Anna la guarda come se fosse impazzita.
«Jack non è mio marito» Mi tocca un braccio con fare affettuoso. «È un caro amico. Io sono sposata con Tom, il chitarrista e cantante del gruppo.»
Anna ride a sua volta. «Oh, che sollievo!» esclama. Evidentemente si sentiva in colpa per ciò che ha fatto. Anche se sembra non voler ammettere di essere lei la protagonista delle foto. Non le do tutti i torti, è meglio restare nell'ombra in certi casi.
Per tutto il tempo in cui parliamo con Ettore, così si chiama il proprietario, e Anna, Claire studia la giovane libraia con un'aria che mi piace poco e ne capisco il motivo quando usciamo dalla libreria, dopo aver organizzato una piccola sessione acustica per la settimana seguente.«Tu e quella ragazza, vi conoscevate già?» mi chiede, prima di salire in auto.
«Eravamo compagni di scuola. Ci siamo incrociati qualche volta» rispondo, con noncuranza.
«Ne sei sicuro? Sembrava te la stessi mangiando con gli occhi.»
«Non ho detto che non la trovi carina» ribatto, sulla difensiva.
«Perché non la inviti alla festa di Halloween?»
«Non mi sembra il caso, ora che i giornalisti sono così concentrati sulle mie presunte notti brave.»
Lei sbuffa. «Fregatene. Mi sembra una brava ragazza e sono stufa di vederti sempre senza un'accompagnatrice.»
«Come, rinunceresti al tuo fidato babysitter di fiducia per le emergenze per vedermi accoppiato?» scherzo, riferendomi al fatto che ho badato più volte a Leo e Zoe quando non c'era nessun altro a disposizione.
«Sì, per vederti felice, ci rinuncerei» ribatte lei, guardandomi con un'aria grave negli occhi chiari.
«Chi ti ha detto che con Anna lo sarei?»
«Nessuno, ma intanto potreste divertirvi.» Il suo tono si è addolcito un po'.
«Non sono quel genere di persona, lo sai.»
«Se non cominci nemmeno a conoscere qualcuno, non potrai costruire niente di serio.»
«I miei tentativi finora mi bastano, grazie.»
Siamo fermi a un semaforo, Claire mi posa una mano sul braccio. «Jack, quelle ragazze con cui hai avuto a che fare in passato, erano delle stupide.»
«Tutte le ragazze della mia età che mi piacciono sembrano spaventarsi di fronte alla mia serietà.»
«È normale, abbiamo solo ventiquattro anni.»
Essendo di un anno più piccola e io nato a dicembre, abbiamo la stessa età, per il momento.
«Ne farò presto venticinque. Guarda te e Tom, Alex e Valentina. Siete delle coppie consolidate ormai.»
Scatta il verde e riparto.
«Anche per noi c'è voluto del tempo. Intanto prova a uscire con Anna senza pensare al futuro. Il resto verrà da sé.»
«Non so se lei voglia uscire con me, comunque.»
«Sarebbe una sciocca. Se non fossi innamorata e sposata con Tom, non mi perderei un appuntamento con un tipo interessante come te.»
«Ok, le chiederò di venire alla festa» concedo, cominciando già a scervellarmi sulle modalità dell'invito. Inoltre so già che rifiuterà, dati i nostri precedenti, ma almeno Claire la smetterà di insistere.***
Jack, che sembra sempre il più calmo e tranquillo del gruppo, perde la testa quando si parla di Anna, la ragazza per cui ha una cotta da tempo. Come trovate questo suo aspetto?
Spero che la storia continui a piacervi! Grazie a chi la segue!
Maria C Scribacchina
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Foto, bugie e melodie
RomanceCrunchy Melodies #2 (autoconclusivo) [COMPLETA] Questo è il secondo volume della serie sui Crunchy Melodies, non è obbligatorio leggere la prima storia, ma è consigliabile. Nel caso, cercate sul mio profilo "Un bacio tra le note" Jack ha quasi venti...