44. Jack

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«Allora, oggi Anna si trasferisce da te?» mi domanda Claire, mentre mi offre una tazza di caffè a casa sua.
«Già.»
«Non ti sembra di correre un po’ troppo?» interviene Tom. Sta tentando di fare un puzzle insieme ai gemelli, che però continuano a buttare all’aria tutti i pezzi.
«No» rispondo, sincero. «Fosse stato per me, glielo avrei chiesto anche prima» aggiungo. Ecco, quando si tratta della mia ragazza parlo a sproposito, nonostante di solito io sia uno che riflette bene prima di aprire bocca. Eppure, se c’è Anna di mezzo, non so che mi succede, dimentico ogni prudenza.
«Sei matto? Non state insieme neanche da un anno, anzi nemmeno da sei mesi. Se dovessi scoprire che in realtà è una psicopatica o che mira solo ai tuoi soldi?»
«Sei serio, Tom?» fa Claire, guardandolo di sottecchi.
«Dicevo per dire. Andare a convivere è un grande passo, prima dovresti starci insieme per un po’, conoscerla meglio.»
«La conosco quel che basta. La amo e voglio sposarla. Anzi, pensavo di organizzare per il suo compleanno» svelo l’idea che mi frulla in testa da un po’.
Claire si porta le mani alla bocca. «Le vuoi fare una sorpresa? È così romantico!»
«Romantico? Se un tipo mi costringesse a sposarlo, mi sentirei nel Medioevo, altro che romantico!» continua Tom, col tono di chi vuole smontare l’entusiasmo altrui.
«Amore, vai a mettere a letto i bambini, hanno sonno.»
Lui guarda i due gemelli, con gli occhi spalancati di chi non ha nessuna voglia di dormire. Zoe inserisce un tassello del puzzle al posto giusto, mentre Leo ne sposta altri tre dalla loro posizione. Sembra di guardare Penelope che ogni sera disfava la sua tela.
«Non credo che abbiano molto sonno» ribatte Tom, inarcando le sopracciglia.
Scoppio a ridere.
«Vai, per favore. Devo parlare con Jack.» Il tono di Claire è irremovibile.
«Ma…» comincia Tom, però lei lo zittisce con un dito.
«E va bene. Se avessi saputo che avresti comandato tu, non ti avrei mai sposata» dice, però dà un bacio sulla guancia alla moglie prima di lasciare la stanza.
«Allora, dimmi tutto della sorpresa che hai intenzione di organizzare per Anna! Quando compie gli anni?»
Claire è entusiasta e si offre di aiutarmi nei preparativi, assicurandomi che posso contare sulla sua discrezione.
Quando le rivelo che il compleanno è alla fine di luglio, si agita un po’ perché non c’è rimasto molto tempo, ma mi assicura che ha delle conoscenze con esperienza sul campo e snocciola già qualche nome per la location.

Qualche giorno dopo, mi reco a casa dei genitori della mia ragazza, per comunicare loro la decisione che ho preso e avere la loro approvazione.
«Sei sicuro di volerti tenere per sempre mia figlia?» scherza Flavio, che però si mostra da subito favorevole alle mie intenzioni.
Carola ed Elena sono entusiaste e si offrono come aiutanti nell’organizzazione. Mi consigliano poi di chiedere anche a Giulia: essendo la migliore amica di Anna, conosce i suoi gusti meglio di chiunque altro.
Così organizzo un incontro con Giulia. Sono rimasto stupito quando mi ha chiesto di fare da padrino al suo bambino insieme ad Anna quando nascerà. È una questione piuttosto importante e mi sono sentito lusingato, anche se dentro di me non le ho perdonato il suo comportamento sconsiderato che ha fatto passare tanti guai ad Anna.

«Ciao, pel di carota!» mi saluta allegra, prendendo posto al tavolo del bar dove le ho dato appuntamento, dall’altra parte della città rispetto alla libreria, per evitare che Anna ci vedesse e sospettasse qualcosa.
«Di cosa dovevi parlarmi?» mi domanda, dopo aver accarezzato Dos, che ho portato con me. È cresciuto molto, non che non ce lo aspettasimo, però ha imparato ad obbedirmi e gli sono molto affezionato.
La sera in cui Tom l’ha praticamente mollato di fronte a casa mia, a metà gennaio, quattro mesi fa, non avrei mai pensato che avrei potuto volere così bene a quel botolo che brontolava o abbaiava ogni volta che mi vedeva. Ovviamente è Anna la sua preferita, come dargli torto del resto. Ora il cane se ne sta seduto tranquillo ai miei piedi. Ogni tanto i clienti del bar ci lanciano degli sguardi meravigliati o contrariati, a seconda del loro amore o meno per gli animali.
«Scommetto che vuoi fare una sorpresa ad Anna» esordisce Giulia con tono complice.
«Esatto» convengo.
Veniamo raggiunti dalla cameriera, che prende le ordinazioni senza fare commenti sul sottoscritto, per fortuna.
Dopo aver ordinato, Giulia osserva: «Vedo che non vai tanto di moda tra le cinquantenni.»
Alzo le spalle. «Ti ho chiesto di vederci perché ho bisogno del tuo aiuto per una cosa molto importante che sto organizzando in occasione del compleanno di Anna.»
Lei rimane in ascolto.
«Ho deciso di sposarla, ma voglio che la cerimonia sia una sorpresa.»
«Wow» Resta un attimo senza parole, gli occhi verdi spalancati all’inverosimile. «Direi che è una sorpresa davvero grande e non penso che se l’aspetterebbe. Solo che, credo sia un gesto un po’ avventato. Non potresti limitarti a farle la proposta e poi rimandare le nozze a quest’inverno o all’estate prossima, magari?»
Tutto mi sarei aspettato, tranne che una reazione del genere.
«Mi sembra di sentire Tom. Perché dovrei rimandare? Se poi glielo chiedessi prima, non sarebbe più una sorpresa.»
«Senti, non credi che dovresti domandarglielo, farle la proposta e darle l’opportunità di accettare ufficialmente?» insiste, seria.
«Sei a conoscenza di qualche cosa di cui io sono all’oscuro? Pensi che Anna non voglia sposarmi e che si troverebbe costretta ad accettare?»
«Assolutamente no! Lei è pazza di te e sono certa che ti sposerebbe anche subito, solo che…»
Si interrompe e arrossisce impercettibilmente.
«Perché pensi che dovrei rimandare le nozze con Anna?»
Dopo un attimo di esitazione sbotta: «Non mi va di apparire come un pallone nelle foto, ecco! Vorrei almeno aver partorito prima, in modo da disporre di un po’ di tempo per ritornare in forma per il matrimonio della mia migliore amica. Il ventisette luglio sarebbe meno di un mese prima del termine e non credo che avrò un aspetto molto piacevole.»
«Non ti sembra un motivo un po’ futile, questo?» ribatto.
«No. Ci tengo ad apparire al meglio in un giorno così importante per lei. Cosa ti costa rimandare?»
Sono incredulo, Giulia è così frivola. Come può esigere che cambi la data delle nozze solo perché lei vuole aver prima perso i chili messi su con la gravidanza?
«Ormai ho preso accordi per la cerimonia e ho già fermato un paio di ristoranti. Aspettavo appunto di parlare con te per decidere quale potrebbe piacere di più ad Anna.»
«Ti rendi conto di quanto sia egoista da parte tua scegliere tutto? Ambientazione, menù, data; persino il vestito, scommetto! Fossi in te ci ripenserei. Aspetta almeno qualche mese, in modo che…»
«In modo che tu sia ritornata in forma e non appaia incinta nelle foto? Chi è egoista, ora? Dopo tutto quello che ha fatto Anna per te, la ricambi così? Non hai nemmeno idea di quello che ha passato per colpa tua e della tua relazione con quel deficiente» sbotto, perdendo le staffe, è più forte di me.
Sto solo tentando di organizzare un matrimonio indimenticabile per la donna che amo e la sua cosiddetta migliore amica non fa altro che opporsi, perché vuole apparire al meglio nelle foto. A quest’egocentrica non importa niente della felicità di Anna.
Mi alzo di colpo dal tavolo e lascio una banconota per pagare il conto.
«Se non vuoi aiutarmi, ti chiedo soltanto di non spifferare tutto ad Anna.» Le lancio un’occhiata di ammonimento e lei ricambia con un’espressione confusa negli occhi verdi.
Esco dal locale, seguito da Dos al guinzaglio. Dopo un po’ sento la voce di Giulia alle mie spalle: «Cosa intendevi prima? Quando hai detto che non ho idea di quello che Anna ha passato durante la mia relazione con Giorgio.»
«Lei non te lo dirà mai, ma credo che tu debba saperlo, in modo da avere idea di quanta riconoscenza dovresti mostrare nei suoi confronti.»
È ora di finirla con questa storia, una volta per tutte. Mi avvicino di più, non vorrei che qualche orecchio indiscreto sentisse ciò che sto per dirle, sono stufo che i miei fatti privati finiscano sui giornali.
«Quando è stata picchiata, la causa era un malinteso da parte di Federica, la ex di Giorgio. Pensava che fosse Anna ad andare a letto con lui, dato che si recava spesso a casa sua. Ha rischiato molto per te e non voleva raccontarlo a nessuno, per non farci preoccupare. Si è tenuta tutto dentro, l’ha fatto per non sconvolgerti. E tu pensi solo ai tuoi comodi. Fatti un esame di coscienza, Giulia» concludo e me ne vado, lasciandola completamente spiazzata.

***

Ciao a tutti! Non ho resistito e dato che era gia pronto, ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia. Alla prossima!
Maria C Scribacchina

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