12. Jack

2.2K 124 5
                                    

Vengo svegliato dal cellulare che squilla insistentemente, si tratta di mia madre.
Di solito mi chiama solo per le emergenze, quindi la cosa mi preoccupa alquanto.
«Pronto?» rispondo, reprimendo uno sbadiglio. Questa notte ho dormito davvero malissimo, non riuscivo a non pensare all'aria mortificata di Anna quando l'ho riaccompagnata a casa dopo la festa di Halloween e a tutte le voci false che stanno circolando sul mio conto. I giornali non mi hanno riservato tante malignità nemmeno nel mio periodo più nero, non appena i Crunchy Melodies hanno raggiunto il successo, quando mi sono lasciato tentare dal mondo che ti promette sballo e nuove emozioni, ma in realtà ti provoca solo danni e problemi.
«Giacomo, si può sapere perché sono sempre l'ultima a venire a sapere le cose?» strilla la donna dall'altra parte del telefono.
In sottofondo sento mio padre che borbotta qualcosa riguardo al fatto che dovrebbe farsi i fatti suoi. Peccato che lei non gli dia mai retta.
«Mamma, per favore, abbi pietà di me. È domenica mattina e mi sono appena svegliato contro la mia volontà.»
«Hai una fidanzata, stando a quello che c'è scritto su Facebook.»
Sia dannato il momento in cui le ho mostrato come si usasse quel social network. Ora prende qualsiasi cosa che vi legge come oro colato.
«Te l'ho già detto l'ultima volta che mi hai chiamato, quelle foto non corrispondono alla verità.»
«Oh, ma ce ne sono delle altre, in cui si vede la faccia della tua fidanzata, finalmente.» Fa una risatina: «Non che il suo lato b fosse male, però anche di viso è molto carina!»
Ho paura di sentire ciò che sta per dire, ma non ho scelta.
«Eravate davvero belli insieme, ieri sera alla festa. Se solo me l'avessi presentata prima. Sono stufa di venire a sapere i dettagli sulla tua vita da internet.»
Sbuffo, parlare con lei è come cercare di comunicare con un muro.
«Invitala a cena da noi una di queste sere, ok? Così ce la presenti. Dirò anche a Fabio e Michela di venire. Non ci hai mai portato nessuna ragazza, io e papà siamo entusiasti.»
La voce di mio padre arriva ovattata: «Parla per te, che sei un'impicciona!»
«Oh, cosa c'è di male se voglio vedere entrambi i miei figli felici e contenti con qualcuno al loro fianco?»
«Mamma, ascoltami...»
«Ora devo andare, ho il pranzo sul fuoco. Se vuoi venire anche tu, sai che sei il benvenuto.»
«Ti ringrazio, ma ho da fare.»
«Immaginavo. Salutami la tua ragazza, ora che ci penso non so neanche il suo nome. Come si chiama?»
«Anna» rispondo e poi vorrei tanto mordermi la lingua. Sono così bravo a stare in silenzio quando non dovrei parlare, ma negli ultimi giorni sembra che io fatichi a stare zitto quando c'è in ballo lei.
«Anna e Giacomo. Che carini!» Ridacchia come una ragazzina e mio padre la prende in giro.
Mi sfugge un sorriso contro la mia volontà, mentre mi immagino con Anna, a pranzo dai miei, la domenica. Credo sia una fantasia che ho da anni, ormai. Peccato che ora la senta più lontana che mai.
Auguro buona giornata ai miei e poi riaggancio.

Prima di chiamare Anna, per chiederle di vederci per poterle spiegare come stanno le cose, verifico su internet ciò che mi ha detto mia madre.
È pieno di articoli corredati da foto di ieri e sono spuntate nuove immagini della sera della festa degli ex alunni, con angolazioni in cui si vede bene il viso di Anna.
In una delle foto di ieri sera, stiamo chiacchierando e lei sta ridendo a una mia battuta, ricordo quel momento. Il sorriso le si estende a tutto il viso, contagioso e anche il sottoscritto è inebetito dalla felicità.
Devo essere proprio cotto se in un momento come questo riesco a pensare solo a quanto è carina.
Mi ridesto dai miei assurdi sogni romantici, pensando che ora non ne vorrà più sapere di me, dato che le ho nascosto la vera natura delle foto. In più, chissà cosa avrà pensato sia successo tra di noi. Non so il suo vuoto di memoria sulla serata fino a che punto arrivi. E se avesse taciuto solo per mettermi alla prova? No, non credo sarebbe capace di simili giochetti.

Mi alzo dal letto e mi faccio una doccia, cercando di riordinare i pensieri. Mi sposto in cucina per prepararmi un caffè, quando sento di nuovo il cellulare squillare. Sarà di nuovo mia madre, che ha scoperto altri dettagli sulla mia sordida, si fa per dire, relazione. Per questo non corro in camera per rispondere, ma finisco di bere il mio caffè accompagnato da una spremuta d'arancia. Ho lo stomaco chiuso e il mio appetito non è un granché oggi.
Quando ritorno in camera a riprendere il cellulare, noto le chiamate perse di Alex, Tom e del mio agente. Ci mancavano solo le beghe per via dei pettegolezzi messi in giro da un insopportabile paparazzo.
Alla fine, tra una cosa e l'altra, passo quasi un'ora al telefono, controvoglia, dato che l'unica persona con cui desidererei confrontarmi è Anna.
In alcuni articoli online è segnalata persino la libreria dove lavora. Di sicuro qualcuno dei nostri ex compagni di scuola l'ha riconosciuta e ha voluto partecipare al gossip, fornendo quell'informazione per avere il proprio minuto di fama. Bastardi. Vorrei tanto che quella sera non fosse successo niente. Io sono un personaggio noto e sono abituato a cose del genere, Anna no.
Provo a telefonarle, ma non mi risponde e a un certo punto spegne addirittura il cellulare.

Non ci penso due volte, prendo l'auto e guido fino a casa sua, ma non vi trovo nessuno. Medito se restare qui ad aspettare che torni, ma poi mi sento uno stalker e non vorrei dare troppo nell'occhio. In effetti nei dieci minuti in cui sono parcheggiato, un paio di persone del vicinato si sono affacciate a guardare con aria incuriosita la mia Dodge Ram 3500 Heavy Duty, che non è di certo tra i mezzi più comuni in zona.
Non voglio essere la causa di ulteriori pettegolezzi da parte dei media, così me ne ritorno a casa e provo a chiamare Anna altre volte, ma il telefono risulta sempre spento.
Ce l'avrà con me, me ne devo fare una ragione, per il momento. Tra tre giorni suoniamo in libreria e lì non penso che riuscirà ad evitarmi, le parlerò in quell'occasione. Anche se tra di noi non ci sarà nessun tipo di futuro legato a questioni sentimentali, voglio almeno che lei sappia che non sono uno che ama i sotterfugi e le bugie, solo che questa volta la situazione mi è sfuggita di mano.

***

Ciao a tutti, spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Grazie a chi continua a seguire la storia, alla prossima,

Maria C Scribacchina

Foto, bugie e melodieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora