33. Anna

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«Anna, come sei pensierosa oggi!» esclama Ettore, allegro, seduto dietro la cassa della libreria.
L'ho obbligato io a stare seduto e a non stancarsi troppo, non vorrei che avesse una ricaduta.
«Scommetto che c'entra il tuo bel batterista, eh?» Fa un sorrisino malizioso e io mi sento avvampare, ripensando alla notte di fuoco tra me e Jack.
Dovevo proprio arrivare a venticinque anni per scoprire le gioie del sesso? E lui ci sa proprio fare, peccato non aver potuto trascorrere tutta la giornata a letto con quel rosso prestante. Nemmeno nelle mie fantasie più spinte avrei mai immaginato di avere a che fare con un uomo con un fisico così perfetto e con un...
«Ciao, Claire!»
Sento il proprietario della libreria salutare la nuova mia amica, che è appena entrata con al seguito Zoe e Leo.
Mi riscuoto dai miei pensieri lussuriosi, sospirando. Purtroppo oggi non rivedrò il mio ragazzo, dato che passerà la serata con i suoi amici. Ma non ne me faccio un cruccio, dato che l'avrò tutto per me fino a dopo Natale.
«Ciao, come mai da queste parti?» saluto e mi accovaccio per dare dei pizzicotti alle guanciotte morbide dei bambini.
«Volevo chiederti se dopo il lavoro ti andava di farmi compagnia a cena, con le due piccole pesti, si intende.»
«Sono adorabili» osservo. «Ieri sera mi ha fatto molto piacere leggere per loro. Dovremmo organizzare delle serate in libreria per i più piccoli, sarebbe un'idea carina.»
«Se vuoi te li presto per una settimana, poi ne riparliamo. Per le serate dedicate ai bambini, sono d'accordo con te.»
Scoppio a ridere. «Gli uomini sono da Alex per una pizza, no?»
«Già. Se si divertono loro, perché non possiamo farlo anche noi?»
Mentre parliamo, sento vibrare il cellulare nella tasca e mi apparto un attimo per rispondere.
È Jack.
«Pronto, amore, ti manco già?»
Lui però mi risponde con voce estremamente seria: «Abbiamo beccato la moglie di Alex con il suo amante.»
«Mi dispiace» riesco a dire a fatica.
«Sei in libreria?»
«Sì, c'è anche Claire. Era passata per invitarmi a cena con lei. Voi siete con Alex? Come sta?»
Intercetto lo sguardo di Claire, che mi fissa con aria interrogativa, dato che ha sentito nominare l'amico.
«No, ci ha mandati via perché voleva stare da solo.»
«Deve essere proprio a pezzi. Gli avete detto che voi lo sapevate già?»
«Già. L'ha presa molto male.»
«Io l'avevo detto che...»
«Anna, tu non puoi dare giudizi. Sei estranea alla faccenda e poi pensa a quello che stai facendo con Giulia e Giorgio.»
«Non ricominciare, per favore.»
«Forse dovresti prendere questo episodio come spunto per...»
Gli attacco il telefono in faccia. Sono stufa dei suoi rimproveri, persino in un momento in cui dovrebbe pensare a consolare Alex. Anche io mi sento in colpa per quello che sto facendo, coprendo la mia amica che se la fa con uno impegnato. Eppure non posso fare altrimenti, lei ci crede davvero in questa storia d'amore e Giorgio le ha promesso che lascerà presto la sua fidanzata.
Lo farà, non lo farà? Questo non lo so, ma preferisco che la mia amica abbia un posto tranquillo e non vada in giro chissà dove solo per poter avere un appuntamento con il ragazzo che ama. Anche se il tizio in questione sta tradendo la sua fidanzata.
«Tom mi ha mandato un messaggio. Alex ha scoperto il tradimento» afferma Claire, seria.
Annuisco. «Così pare.»
«Sono amica di Alex da molto tempo, credo che andrò da lui. Ti dispiace rimandare la nostra cena?»
«Figurati. Lui adesso ha bisogno che qualcuno gli stia vicino. Avremo tempo per recuperare. Vuoi che ti tenga i bambini?»
«Non ce n'è bisogno, Tom si occuperà di loro. Ti ringrazio comunque. A presto.»
Saluta anche Ettore e poi esce, dopo aver rincorso per un po' i gemellini che non ne vogliono sapere di andarsene.

Dopo il lavoro, mentre guido verso casa, rimugino sul fatto di richiamare Jack, per scusarmi del mio comportamento. Ok, sono nel mio periodo premestruale e il mio umore ha degli alti e bassi, ma non devo sfogare il mio nervosismo contro di lui. Il suo consiglio era per il mio bene e non posso comportarmi come una bambina scontrosa ogni volta.
Arrivo a casa e noto con fastidio un bigliettino infilato sotto la porta. So già di cosa si tratta, ancor prima di raccoglierlo, però controllo lo stesso.

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