10. Jack

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All'una e mezza Tom e Claire annunciano che andranno via dalla festa.
«Avevamo detto alla babysitter che non avremmo fatto tardi» spiega Tom.
Claire, al suo fianco, ridacchia.
«Che c'è, tesoro? È da quando siamo usciti dal labirinto che sei strana. Non dirmi che hai bevuto. Non voglio che i bambini ti vedano in questo stato» ribatte l'altro, serio.
«Sentitelo, il bravo paparino!» Gli dà un pizzicotto sulla guancia. «In realtà è lui che non vuole lasciare che i bambini stiano per troppo tempo con un'estranea, anche se fa passare me per la mamma ansiosa. Si preoccupa, lui.»
Tom la zittisce con un bacio sulle labbra per niente casto.
«Hey, andateci piano. Volete che dica alla babysitter di trattenersi ancora un po'?» li deride Alex con fare allegro.
Anna ridacchia. Ho notato che da dopo che siamo usciti dal labirinto ha cambiato atteggiamento. Magari si sta annoiando e non vede l'ora di tornare a casa.
Anche Alex se ne va, in cerca di Valentina, che sembra sparita nel nulla. Non è la prima volta che succede, anzi in realtà è raro che la moglie del mio amico prenda parte a degli eventi mondani in nostra compagnia, se non ci sono le telecamere presenti, s'intende.

Anna e io stiamo andando verso il parcheggio, quando un cartello attira la sua attenzione.
«Davvero c'è un laghetto da quella parte?»
Annuisco, perlomeno le è tornato un po' d'entusiasmo. «Sì. Vuoi andare a vederlo?»
«Solo se la cosa non ti dispiace.» Abbassa gli occhi, in imbarazzo. Che strano comportamento, dopo che prima mi ha praticamente rivelato che le piace stare tra le mie braccia.
Se però penso che lei non ricorda il nostro precedente incontro, mi sento un imbroglione.
Eppure Claire mi ha consigliato di vivere il momento, per una volta, così la prendo per mano e ci dirigiamo verso il laghetto, percorrendo un vialetto di ciottoli contornato da cespugli bassi su cui sono state messe delle ragnatele finte. Anna incespica un paio di volte sui suoi tronchetti e mi viene istintivo aumentare la stretta sulla sua mano. Lei mi lancia uno sguardo fuggevole, poi concentra l'attenzione sul laghetto che nel frattempo abbiamo raggiunto.
«Wow, è stupendo con queste zucche illuminate» esclama, facendo un paio di passi in avanti e sporgendosi verso la superficie trasparente.
All'interno dell'acqua sono state messe delle zucche con delle lampade accese che creano uno spettacolo di luci e colori insieme alle ninfee e alle altre piante acquatiche.
Ho ancora la mano in quella di Anna.
«Questa vista è così romantica che quella coppia sembra non essere più in grado di trattenersi» osserva ridacchiando.
Infatti ci sono due figure in atteggiamenti intimi dall'altra parte del laghetto.
Sento lo sguardo di Anna su di me. «Meglio che lasciamo loro un po' di privacy» mormoro e la porto via.
«Chissà cosa spinge le persone a infischiarsene di essere visti dagli altri» osserva, con tono casuale, ma so che la sua frase non lo è affatto. È curiosa di sapere di più sulle foto. Non ribatto e continuo a camminare verso il parcheggio.
Non so bene quando, abbiamo smesso di tenerci per mano.
Saliamo sulla Dodge senza dire una parola e anche per tutto il tragitto la conversazione languisce.

Una volta di fronte a casa di Anna, lei mi rivolge un sorriso timido. «Ti ringrazio davvero per avermi invitata a questa festa, è stata di sicuro un'esperienza irripetibile.» Ha già la mano sulla portiera quando aggiunge: «Mi dispiace se ho parlato troppo. Buonanotte.» Scende dall'auto prima che possa risponderle o dirle che non deve scusarsi affatto.
È vero, la sua insinuazione mi ha reso un po' nervoso, ma forse lo sono più che altro perché le sto nascondendo la verità sulle foto.
Sono combattuto se scendere dall'auto e dirle tutta la verità, poi mi accorgo di qualcos'altro.
Scendo e sbatto la portiera, facendola voltare verso di me, con la chiave ancora nella toppa.
«Hai dimenticato questa sull'auto» mormoro, percorrendo i pochi metri che mi separano da lei e porgendole la sua borsa.
Lei l'afferra e accenna un sorriso impacciato. «Grazie, non so dove ho la testa!» esclama, poi si volta di nuovo ad armeggiare con la maniglia della porta.
Vorrei dirle tutto sulle foto, ma non trovo il coraggio, così le auguro la buonanotte e ritorno sulla Dodge.
Quando Anna si chiude la porta alle spalle, metto in moto e me ne torno a casa, scontento della conclusione della serata, che era cominciata nel migliore dei modi.

Dopo essermi messo a letto, controllo il cellulare e trovo un messaggio.
Spero che sia di Anna, invece è di Alex.

Allora, bilancio della serata? Mi ha scritto.

Poteva andare peggio. Rispondo.

A: Questo mi fa capire che poteva anche andare meglio. Cosa è successo?

J: Non hai sonno questa sera?

A: No. Sono a casa da solo, Vale è andata a dormire da un'amica.

Non capirò mai la relazione tra Alex e sua moglie. Nonostante si veda che lui ne è innamorato cotto, Valentina non è mai stata molto attaccata a lui, anche se si dimostra molto gelosa e possessiva all'occorrenza. Quando si tratta di lei, però, della sua libertà personale, guai se il mio amico decide di interferire troppo.
Scambio qualche altro messaggio con Alex, dirottando la conversazione su un altro argomento che non sia la mia uscita fallimentare con Anna, cercando di distrarlo dal fatto che sua moglie ultimamente passa più tempo fuori casa che con lui.

***

Ciao a tutti! In questo capitolo vediamo vari aspetti dei tre componenti dei Crunchy Melodies. Cosa ne pensano i lettori che hanno già seguito "un bacio tra le note"?
Ho visto anche che sono arrivate altre persone a seguire la storia, spero che vi piaccia. Non siate timidi, fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie a tutti, alla prossima!

Maria C Scribacchina

Foto, bugie e melodieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora