51. Anna

1.9K 123 7
                                    

Dato che Gabriele è ormai diventato autonomo e riesce a gestire alla perfezione la Tana delle Storie da solo, ne ho approfittato per staccare dal lavoro un paio d'ore, per fare la spesa.
Vera è in ferie per due settimane e ho detto a Jack che mi sarei occupata io della faccenda.
Prima di entrare nel supermercato faccio un giro in centro, vorrei tanto comprare un completo intimo carino, da indossare per Jack.
Non sarò dotata di un seno molto generoso, ma mi piace mostrarmi sexy nei momenti d'intimità con il mio ragazzo e lui sembra apprezzare queste cose. Mi sento avvampare mentre faccio questi pensieri, considerando i vari completi che sono esposti nel negozio. Alla fine opto per un reggiseno e degli slip color verde bosco con del pizzo, molto sensuali. Ho deciso: li metterò stasera.

Esco dal negozio e mi dirigo verso il supermercato, a metà strada però vedo un'auto che mi è familiare, il Mercedes nero di Tom.
Noto che seduto al posto di guida c'è proprio il chitarrista dei Crunchy Melodies.
«Ciao Tom!» Lo saluto anche con la mano, avvicinandomi.
Siamo quasi alla fine di luglio e ha il finestrino abbassato, che lascia fuoriuscire le note di una vecchia canzone punk.
«Ciao Anna.» Mi fa un cenno col capo, con l'aria di chi è poco contento di vedermi.
«Come va? Claire è con te? I bambini?»
Lui sembra preso dal panico in quel momento e lancia delle occhiate circospette intorno a sé. Ha l'aria di uno che sta nascondendo qualcosa.
«Ehm, no. Claire e i bambini non sono con me.»
«Capisco. Sei in giro a fare shopping?»
Scuote la testa. «No.»
«Ah.»
Lancia un'occhiata alla vetrina del negozio di abiti da cerimonia davanti a sé e sussulta.
Volto anche io la testa di qualche grado, ma mi arresto quando sento un urlo agghiacciante proveniente niente di meno che da Tom.
«Stai bene?» gli chiedo, allarmata.
«Ho avuto un crampo allo stomaco, colpa della gastrite. Ora va tutto bene. Senti, ti va di venire a bere un caffè con me?» propone, spiazzandomi.
«Ma non hai la gastrite?»
Nei suoi occhi verdi si accende una nota disperata. «Vero, che idiota che sono. Adoro così tanto il caffè che mi dimentico sempre che con la gastrite non è proprio il massimo.» Continua a guardare la vetrina del negozio e scende dalla macchina, poi comincia a sbracciarsi.
«Hai visto qualcuno che conosci?» gli chiedo, guardando nella sua stessa direzione, ma lui mi afferra per un braccio e mi trascina dalla parte opposta rispetto al negozio.
«Nessuno! Andiamo a prendere... un bicchiere d'acqua!» esclama, convinto.
«Mi farebbe molto piacere bere qualcosa con te, ma ora devo andare a fare la spesa, vorrei tornare alla Tana delle Storie prima della chiusura.»
Lui lancia un'ultima occhiata alle nostre spalle e tira un sospiro di sollievo, poi mi lascia andare di colpo il braccio.
«Allora vai, va' a fare la spesa! Ci vediamo» si congeda brusco e torna sul Mercedes.
Scuoto la testa, confusa e me ne vado.
Che comportamento assurdo!

Quella sera, prima di mostrare a Jack il mio nuovo completino intimo, gli racconto del mio strano incontro con Tom nel pomeriggio.
«Credi che stesse combinando qualcosa di losco?»
«Chi, Tom?» mi risponde come se avessi detto la più grande delle assurdità.
«Si guardava intorno con aria circospetta e poi mi ha praticamente cacciata via. Chissà cosa stava facendo in macchina in pieno pomeriggio, seduto al posto di guida. Aspettava qualcuno? Non è che tradisce Claire?» azzardo, ripensando ad alcuni passaggi della biografia dei Crunchy Melodies. Il chitarrista non era certo uno stinco di santo in passato.
«Chi, Tom?»ripete Jack, cominciando a darmi sui nervi.
«No, Paperino! Certo che sto parlando di Tom. Se la smettessi di fare il supponente e mi rispondessi, pel di carota!»
Lui si avvicina e si arrotola una ciocca dei miei capelli sull'indice. «Qualcuno ha bisogno di calmarsi un po', eh?»
Sospiro. «Sono solo curiosa, tutto qui.»
Anche Jack sospira. «E va bene. Ti dirò il vero motivo per cui Tom si comportava in quel modo» mormora con le labbra a un centimetro dal mio collo. Il suo respiro caldo mi fa il solletico. «Dopo però.»
«Dopo cosa?» ribatto, maliziosa.
Lui prende a baciarmi il collo e poi le nostre labbra si incontrano. Le effusioni si fanno sempre più roventi e in men che non si dica mi ritrovo con indosso solo il completo verde bosco.
«Wow, questo è un nuovo acquisto» osserva Jack con uno sguardo pieno di approvazione.
«Sei troppo vestito per i miei gusti» dico e comincio a spogliarlo a mia volta, dimenticando la mia curiosità di poco prima.

***

Ciao a tutti! Ecco come promesso il nuovo capitolo. Spero che vi abbia divertito come è successo a me mentre lo scrivevo.
Grazie per i commenti e i voti che mi avete lasciato!
Alla prossima,
Maria C Scribacchina

Foto, bugie e melodieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora