41. Anna

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Non posso crederci, o meglio, non vorrei crederci. La foto della sottoscritta con il gesso, scattata ormai qualche settimana fa, sta facendo in questi giorni il giro del web.
Appena l'ho intravista, mi sono chiesta se anche Jack fosse già al corrente della faccenda, ma non ho fatto in tempo a rimuginare troppo, perché sono stata sommersa dalle telefonate da parte della mia famiglia e di Giulia.
Quest'ultima è riuscita a tirarmi fuori la verità, ma non tutta. Le ho detto che hanno cercato di rapinarmi, che si trattava di sconosciuti, nessun fan indispettito per la mia relazione con il batterista, né tantomeno qualcuno che voleva vendicarsi per altri motivi.
Mi sento davvero una schifezza a dire tutte queste bugie, ma dato che non verrà mai a saperlo, perché lasciare che scopra qualcosa che la farebbe soffrire inutilmente e ripensare a quell'egoista di Giorgio?
Anche a Claire ho detto che sono stata aggredita da uno che voleva scipparmi la borsetta ma che, quando sono caduta a terra, si è spaventato ed è fuggito.
Mi aspettavo una chiamata da parte di Jack, ma non è arrivata. Sono certa che è arrabbiato con me e io dal canto mio non oso scrivergli o telefonargli. Per dirgli cosa, che gli ho mentito per tutto questo tempo, nascondendogli il mio braccio rotto e l'aggressione?
Se raccontassi anche a lui la storia del furto, sarebbe l'ennesima bugia. Non so proprio cosa fare.
Domani andrò all'aeroporto con Claire a dare il benvenuto ai ragazzi che tornano dal tour e spero che, trovandomi di fronte il mio ragazzo, la situazione si risolva da sé.
Lo so, i miracoli non succedono e prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Ognuno semina ciò che raccoglie e io merito di essere scaricata da un uomo così fantastico a cui non ho esitato nascondere una questione così importante.
Il fatto è che, a parte tutti questi cliché triti e ritriti, mi sento umiliata per quello che è successo. E arrabbiata. Vorrei farla pagare a quella prepotente della futura moglie di Giorgio e anche a lui. A lei, perché mi ha fatta pestare da due uomini, non ha nemmeno avuto il coraggio di venire da sola ad affrontare quella che pensava le stesse soffiando l'uomo. A lui, per come si è comportato da codardo con Giulia, rifiutando tutte le responsabilità nei confronti della creatura che hanno concepito.
Forse quest'ultimo punto, è meglio sia andato così: non augurerei a nessun bambino o bambina un padre del genere.

«La pancia comincia a vedersi» mormoro a Claire, mentre aspettiamo che i Crunchy Melodies atterrino.
Lei mi sorride.
«I gemelli come hanno preso l'arrivo della sorellina?» le chiedo. Infatti l'ecografia a cui l'ho accompagnata ha rivelato che è in dolce attesa di una femminuccia.
«Sembrano contenti, anche se Leo sperava fosse un maschietto. Secondo me non hanno ancora realizzato la cosa fino in fondo. Vedrai, quando nascerà saranno più gelosi.»
«Avete già deciso un nome?» Chiacchierare con lei non mi farà pensare al fatto che non sento Jack da giorni e che temo non voglia più saperne di me, una volta che sarà sceso da quell'aereo.
Scuote la testa. «Ne parlerò con Tom ora che ritorna a casa. Ho sentito tantissimo la sua mancanza. Sai, anche durante l'altra gravidanza sono stata sola per i primi mesi. Non si fa mai l'abitudine al fatto che trascorrano così tanto tempo lontano da casa.»
«Lo immagino.» Sento una lacrima scorrermi lungo la guancia. Ho troppa paura di aver perso Jack. Tutta colpa mia, sono l'unica da biasimare.
«Su, non fare così, tra due secondi potrai riabbracciarlo» esclama Claire allegra.
«Lo so, ma...»
«Ho detto due secondi, ma non dicevo per dire. Anna, alza gli occhi.»
Sollevo lo sguardo e vedo Jack a una decina di metri da me, che trascina un trolley e cammina nella mia direzione. I capelli gli sono cresciuti di un paio di centimetri e un riccio ribelle gli cade sulla fronte, lui lo scosta con un gesto distratto, permettendomi di ammirare quegli occhi azzurri che mi fanno letteralmente sciogliere.
Faccio un paio di passi incerta, anche se, nel momento in cui la sua attenzione si sposta su di me, non oso incontrare il suo sguardo.

«Jack! Non ci posso credere!» sento strillare.
«I Crunchy Melodies!»
«Alex! Tom!»
«Eccole, le solite ochette che rimandano il momento dei saluti con i nostri uomini.» Mi giro e noto che al mio fianco è arrivata Valentina, la moglie di Alex.
«Ciao» la saluto, tirando su col naso.
Anche Claire le rivolge un cenno stentato. Le due non si sopportano e non lo nascondono. Claire è diventata ancora più ostile da dopo che Valentina ha tradito il marito e ci è tornata insieme come se non fosse successo niente.
Rimaniamo un attimo a osservare le fan che scattano foto con i nostri compagni e ci sono anche giornalisti e fotografi che immortalano il trio.
Mi sembra di vedere qualcuno di familiare tra i professionisti.
No, devo essermi sbagliata.
Eppure, quei capelli scuri...
Non posso crederci, è Andrea!
«Quel tipo lo conosco» affermo, rivolta a Claire.
«In effetti ha un'aria familiare» conviene lei. «Deve essere un fotografo famoso, l'ho già visto.»
«Te lo dico io perché ti è familiare, è il tipo con cui mi hanno accusata di avere una relazione.»
«Davvero?»
«Già. Non avevo idea che ora di lavoro facesse il fotografo, ma così mi è tutto più chiaro.» Nella mia mente gli ingranaggi si mettono in moto, collegando fatti e situazioni degli ultimi mesi.
Andrea è furbo, perché si tiene a distanza dai Crunchy Melodies, in modo che Jack non lo veda e non lo riconosca, però continua a scattare foto. A un certo punto dirige l'obiettivo verso di noi e ci immortala.

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