♦Lucius
Stiamo camminando da un po' in compagnia dell'angelo della morte che sta portando desolazione e silenzio ovunque egli metta piede e solo adesso inizio a riconoscere la via che stiamo percorrendo e dallo sguardo che si viene a formare sullo sguardo di Alexander posso dedurre che anche quest'ultimo abbia intuito la mia medesima cosa.
"Perché ci stiamo dirigendo verso il palazzo reale?" Domanda il mio consigliere.
"Lo vedrete quando staremo lì." Dice soltanto Samael con un sorriso che non porta alcuna rassicurazione. Io ed Alexander ci scambiavo un'occhiata furtiva alle sue spalle e vedo riflesso nei suoi occhi la mia stessa preoccupazione. Qui non presagisco niente di buono o almeno niente che mi piacerà.
***
Non posso credere che mi ritrovo nuovamente di fronte le porte dell'ufficio di mio padre. Che intenzioni ha l'angelo della morte? Mi sto iniziando davvero ad irritare. A che gioco sta giocando la morte? Senza premurarsi di bussare Samael entra nell'ufficio di Lucifero che viene colto di sorpresa dalla presenza inaspettata della morte, seguita da me e Alexander.
"Bussare è chiedere troppo vero?" Domanda mio padre, spostando la sua attenzione dalle proprie scartoffie a noi tre.
"Sono la morte, non mi fermo per certe banalità." Afferma il rosso con un gesto della mano come a scacciare una mosca, accentuando anche il suo stato di noia e noncuranza.
"Cosa vuoi corvo del malaugurio?" Chiede infastidito il sovrano degli inferi.
"Ti pare questo il modo di accogliere un vecchio amico?" Domanda a sua volta con finto sconcerto Samael che si accomoda su una delle poltrone della stanza senza attendere che gli sia offerto la cosa.
"Altro che amico. Se fosse stato in mio potere, ti avrei già strozzato più volte." Dichiara il Diavolo, osservando con astio la morte che gli sorride con finto senso di magnanimo, scrutandolo con diffidenza e disinteresse con quei suoi occhi felini.
"Peccato che la morte non possa essere uccisa." Costata con divertimento il diretto interessato.
"Un vero peccato." Conferma mio padre con tono di rammarico.
"Bando alle ciance che son certo avresti ben gradito, magari con la presenza di un bel calice di vino." Un'occhiata truce viene lanciato da Lucifero nell'udire tale proposta. "È meglio se ci concentriamo sul motivo per cui mi trovo qui." Continua Samael, ignorando palesemente le occhiatacce di mio padre e spostando il sguardo su noi due. "Vedi di tenere a bada questi due scapestrati." Premura la morte con uno sguardo privo di alcuna ilarità, ora tagliente e duro. "Durante una delle loro scorrerie stavamo per procurarmi un altro cadavere." Continua, incutendo sempre più timore con espressione sempre più oscura.
"Stai facendo troppe storie per qualcosa che non sei nemmeno certo che sarebbe successo." Protesto infastidito.
"Poi non mi dire che saresti stato triste nell'ottenere un'altra anima." Aggiunge Alexander, ma le nostre parole non ammorbidiscono nemmeno di un po' lo sguardo affilato di Samael dai tratti ora rigidi e ben marcati.
"Se non ne fossi stato certo, non mi sarei scomodato a mostrare la mia figura e ho già detto in precedenza che non è ancora il momento per me di ottenere l'anima in questione come nemmeno le vostre e per quanto mi avrebbe fatto piacere aggiungere qualche morte in più alla mia collezione, non è ancora giunto il momento." Ci informa la morte, ripetendo più volte che non è ancora il momento, portandomi ad provare una scia di brividi, nato dal timore della possibilità di essere accolto dalle oscure braccia del suo regno di morte, nonostante l'immortalità.
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Return of The Past
ParanormalDopo il ritorno di Luna, Lucius si ritrova con lei a cercare di risanare vecchie ferite. Un atteggiamento che di certo non va di buon occhio a Lucifero, il quale è stato sfidato dal figlio come mai prima d'ora riguardo il suo recente verdetto. Ma i...