Capitolo 40

242 18 5
                                    

Luna

Mi cade il diario dalle mani, scontrandosi col pavimento, alzando polvere e facendo un tonfo che risuona in un eco attorno l'ampia, vuota stanza. Mi sento quasi tremante nel constatare tutto ciò che ho appena visto, nel realizzare che la verità che mi è sempre stata insegnata, in realtà non è stato altro che una bugia. Lucifero non è caduto perché si è ribellato ai voleri dell'Altissimo, è stato per salvare Lyen e l'anima di Michele non è così pura e nobile come appare. E ho come il presentimento che nemmeno Lucius e Manuel siano a conoscenza di ciò. Perché tener nascosto tale storia? Perché ingannare generazioni dopo generazioni con una menzogna? Non posso credere che la caduta sia stata la fine di Lyen. Mi chiedo se le persone di quell'epoca abbiano realizzato che quest'ultima ha i poteri dell'angelo perduto, pertanto la prima della sua specie in assoluto, o invece è morta nell'ignoto. In tutto questo un sospetto si è aperto nella mia mente, una mia possibile ipotesi che mi porta a pensare che Tenebrus in realtà non sia ancora morto, si trova da qualche parte, ancora vivo. Al momento ho bisogno di fare una cosa per confermare un mio sospetto. Afferro il diario dal pavimento e noto come al solito che la macchia di sangue si è dissipata nel nulla, quasi come se non ci fosse mai stata. Faccio retromarcia, ritornando in camera mia dove poso l'oggetto, ma lasciando che la chiave di essa rimanga attorno al mio collo. Dopodiché con risoluta determinazione mi dirigo verso una parte del palazzo che ormai mi è familiare per tutte le volte che vi sono intrufolata. Ho bisogno di risposte, non ne posso più di tutte queste continue incognite e non importa se ciò che sto per fare mi poterà nei guai, ho bisogno di compiere tale gesto, accertarmi dei miei sospetti. Mentre cammino a passo svelto verso la mia meta, sento il respiro farsi accelerato, non tanto per la mia piccola corsa, ma quanto per la crescente ansia che sta iniziando a pesare come un macigno sul mio petto, portandomi a credere di non avere abbastanza ossigeno attorno per poter respirare e dandomi una sensazione di asfissia. I miei passi rimbombano attorno il vuoto corridoio, dandomi indice dell'isolamento del luogo circostante. Spero solo che questa mia fretta e voglia non mi portino a scoprire che la stanza è in realtà vuota. Non so cosa farei in quel caso, ma di certo non sarei felice. Accelero di un altro pò il mio passo, sempre più fremente di confermare i miei sospetti e percependo per qualche strana illusionistica ragione che il luogo che sto cercando di raggiungere, si stia allontanando a ogni mio passo.

Finalmente giunta alla mia meta, mi fermo alla svolta del corridoio, da dove mi affaccio leggermente per accertarmi che il luogo in questione sia completamente isolato e con mia gioia mi accorgo che è così, mentre sento il cuore pompare con sempre più velocità il sangue nelle mie vene, portandomi a sentire i battiti del cuore alle orecchie e il calore accrescersi nel mio corpo. Sono così vicina che il tutto mi pare un illusione. Non è la prima volta che mi ritrovo a fare ciò che sto per compiere e anche le precedenti volte son sempre stata a un passo dalla verità. Inizio ad avvicinarmi con lentezza alla stanza, lanciando fugaci occhiate attorno, poiché so che Lucifero potrebbe comparire in ogni momento com'è già successo in precedenza.

Sono adesso posta di fronte la porta della camera dietro cui dovrebbe giacere lo straniero privo di sensi, sperando che Lucifero non abbia spostato il corpo di quest'ultimo in un'altra camera. La serratura appare adesso completamente intatta, essendo stata riparata. Stavolta non perdo tempo a controllare che non ci siano trappole intorno tale entrata, se non ci sono stati in precedenza, non dovrebbero esserci nemmeno adesso. Ma come le precedenti volte, porto la mia mano sulla maniglia della porta per cercare di aprirlo, sperando che non sia serrata, ma noto che anche questa volta lo è. Mi guardo attorno nuovamente per controllare che non ci sia nessuno in arrivo, mentre sento il cuore fare violenti tonfi che mi appaiono assordanti e vorrei tanto che i battiti del mio cuore fossero più leggeri, quasi impercettibili. Un vero peccato è il fatto che debba nuovamente rovinare questa serratura che è stato riparato da un presupposto povero demone sotto lo sguardo vigile e scrutatore del proprio sovrano.

Return of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora