Capitolo 14

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Lucius

Con mia non-sorpresa ovviamente mi ritrovo adesso nell'ufficio di mio padre, dopo essere stato evocato da quest'ultimo assieme al mio consigliere.

"Immaginerete il motivo per cui vi ho fatto richiamare." Inizia il Diavolo.

"No!" Affermiamo immediatamente all'unisono io ed Alexander, mentre mio padre inarca un sopracciglio, non soddisfatto per niente della risposta che ha appena udito.

"Non vi stancate mai di essere stolti?" Chiede Lucifero e sia io che il capitano stiamo per aprir bocca per protestare, ma la cosa ci viene impedito dal Demonio che decidere di riprendere la parola. "Come avevo già annunciato precedentemente, ho intenzione di fare una cerimonia per il cane." indica la bestia in questione che adesso dorme pacifico in un enorme cuscino nero poco lontano dalla scrivania del sovrano degli inferi. Dato che la pelliccia dell'animale è color onice, esso si fonde completamente col morbido oggetto.

"E noi perché siamo qui? Non mi pare che abbiamo improvvisamente iniziato a camminare a quattro zampe e ad abbaiare cose senza senso." Constato con occhi scrutatori.

"Riguardo all'abbagliare cose senza senso, io non ci metterei la mano sul fuoco. Ma è comunque un vero peccato che non tu sia un cane, magari in quella forma saresti stato un figlio decente." Neanche in quella forma saresti un padre decente, penso. "Comunque bando alle ciance, sono qui per richiedervi una serie di cose da fare per aiutare durante i preparativi per la cerimonia per il cane." Ci informa, mentre inizia a cercare qualcosa tra le sue scartoffie. Chissà per quale motivo mi sono preso la briga di dare un nome alla bestiola, se alla fine nessuna lo usa.

"Ma per chi ci hai preso? Per i tuoi chaperon?" Chiede infastidito Alexander.

"Magari potessi pensare così, ma purtroppo siete i peggiori chaperon che uno possa mai richiedere." Dichiara con nonchalance mio padre. "Ecco qui." Esclama poco dopo con in mano quello che sembra essere una lunga lista di cose.

"Cos'è?" Domanda il mio consigliere inorridito e leggermente in apprensione.

"La lista di cose che dovete fare per i preparativi per la festa della bestia." Dichiara con ovvietà il sovrano delle tenebre.

"E cosa ti porta a pensare al fatto che noi faremo esattamente ciò che ci hai ordinato?" Ribecco con palese tono di sfida.

"Il fatto che questo è parte della punizione precedentemente richiestomi dalla morte." Ci informa con una punta di vivida perfidia che si increspa sulle sue labbra, piegate in un sorriso malefico.

"Ma credevo ce lo avessi già dato." Constato con calcolato tono.

"Ho realizzato che ero stato troppo magnanimo a lasciarvi andare con così poco, pertanto ho deciso di darvi altro." Spiega il Demonio. Ovviamente sarebbe stato così, alla fine stiamo pur sempre parlando di Lucifero, il sommo torturatore di anime altrui.

"Non siamo tuoi servitori. Non ci metteremo a fare quelle cose." Ribatto a tono, ma mio padre non appare per niente turbato da questo mio scatto di opposizione.

"Beh! In quel caso sarò costretto a pensare a qualcos'altro da darvi come punizione." Asserisce il re degli inferi con calmo tono di voce che di caloroso non ha nulla. Conoscendo mio padre, quel qualcos'altro è ancor meno piacevole di ciò che ci ha appena offerto e dall'espressione dipinta sul volto di Alexander deduco che anche quest'ultimo stia pensando alla medesima cosa.

Return of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora