Capitolo 17

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Lucius

Nel momento esatto in cui Alexander si è separato da me per andare a prendere dal bancone qualcosa, che non fosse stato già ingurgitato da Astaroth, mi sono ritrovato immediatamente con la meravigliosa compagnia della morte, come se già questa serata non fosse una spina nel fianco. L'angelo non poteva andare a torturare mio padre anziché me? Del resto la cerimonia è stato un'idea di quest'ultimo. Ma a volte dimentico che io sono agli inferi e qui giù niente è mai giusto. Comunque spero solo che Samael abbia avuto anche la decenza di andare a infastidire pure mio padre, del resto quest'ultimo non gli ha dato alcun invito per questa serata. Sono quasi certo che sono anni, se non secoli, che Lucifero cerca di tenere segreto alla morte ogni suo evento, ma come dicono le vecchie leggende, la morte non può essere imbrogliata, pertanto ogni tentativo di mio padre è sempre fallito. Durante la mia conversazione con il rosso, ho percepito l'arrivo di Alexander il quale ha ben pensato di stare a debita distanza, sopratutto dopo l'ultimo incontro che ha avuto con la morte. Però una volta che Samael se ne è andato, mi sono ritrovato a essere con Luna e fortunatamente il mio consigliere ha avuto il buon senso di starsene anche in quel momento da parte.

Non mi sono mai sentito così fuori posto al cospetto di qualcuno come lo sono stato con Luna, con la capigliatura scompigliata, la camicia sbottonata e priva di cravatta alcuna. Mai avrei creduto di provare un tale disagio, ma cos'altro avrei potuto provare di fronte la sua perfezione quasi surreale? Sta di fatto che adesso mi sono allontanato da lei. Il ballo con quest'ultima è stato qualcosa di etereo, ma non poteva durare per sempre. Come mi sono separato da lei, mi è apparso di uscire da questa momentanea bolla, che si era venuto a creare tra me e lei, ritornando nella cruda realtà, dove posso solo guardarla senza poterla avere.

"Certe cose non cambiano mai." Commenta Alexander.

"Già." Proferisco soltanto, non sentendomi particolarmente nell'umore di parlare. Quel ballo con lei è stato così mistico che adesso questa realtà fa troppo male viverla. Cosa ha il fato in servo per me? Quanto ancora perdurerà questa mia tortura? So di essere il figlio del Demonio e che tutte le pene devono essere afflitte a me, eppure veramente non sono destinato a uno sprazzo di felicità? Veramente sono destinato a soffrire, avendo tutto tranne ciò che desidero maggiormente? Per mia fortuna Alexander non ha insistito nell'entrate in una qualsiasi conversazione con me, intuendo il mio stato d'animo. Però non posso fare a meno di notare, che anche la sua anima è in balia di chissà quali fantasmi che lo tormentano, mentre la sua austera figura pian piano appare sempre un po' più stanca e un po' più longeva. Pare quasi che sulle sue spalle gravi il peso di tanti secoli addietro quando in realtà non ha nemmeno vissuto mezzo secolo. Una ciocca della sua nerissima chioma è sfuggita dal suo codino, adesso quest'ultima giace indisturbata al lato del viso del capitano che non appare per niente intenzionato a riporre la ciocca nel codino. Le sue iridi color onice, così neri che la luce pare esservici assorbita, sono fissati rigidamente su una figura ancestrale che pare non notarlo per niente, mentre chiacchiera indisturbata con i suoi compari. Spero che Alexander non abbia seriamente preso interesse nei confronti di quella donna, non perché la cosa mi apparirebbe inappropriato, bensì per il semplice fatto che so cosa significhi avere a che fare con figure femminili dal carattere così forte. Subitaneamente prima che possa fermare il capitano, quest'ultimo si è già allontanato da me, lasciandomi con l'unica scelta di osservarlo. Adesso si trova accanto a Morgana che lo guarda sospettosa e basita, mentre i suoi due compagni osservano curiosi la scena tanto quanto me. Presto Alexander si beccherà un altro schiaffo se è fortunato, seguito anche da una ginocchiata se non lo è. Non posso guardare o forse un pochino sì.

"Vorresti concedermi l'onore di un ballo con te?" Domanda l'idiota che presto sta per ricevere l'ennesima umiliazione. La veneranda demone lo osserva quasi come se si trattasse di qualche bizzarra figura mai vista prima d'ora, mentre Astaroth in questo momento sembra benissimo star guardando un film, anziché a una prossima tragedia della vita reale, gli mancano solo i pop corn. Su di Luna non oso soffermarmi più di tanto, quindi non riesco a studiare bene la sua espressione.

Return of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora