Capitolo 47

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Quando le immagini attorno son ritornate nuovamente solide e nitide, l'angelo perduto ha iniziato a guardarsi attorno, nuovamente spaesata in uno scenario sconosciuto che però non è il paradiso, poiché il suolo è una lunga distesa di un manto verde, ornato qui e lì da varie piante selvatiche. La figura argentea dopo essersi finalmente abituata al nuovo panorama, il suo occhio attento cattura un viavai di certe figure in lontananza, le quali appaiono esser abbastanza indaffarate. Luna inizia a muoversi in direzione di questi individui, mentre nota un cielo che è un misto tra serenità e nuvolosità, macchiato in quel suo azzurro da quelli che appaiono esser batuffoli di cotone bianco, che sono in quantità abbastanza cospicua per riuscire a nascondere di tanto in tanto i raggi del sole e buttare il luogo sottostante in un'opaca, temporanea penombra. L'angelo perduto pian piano si avvicina sempre di più a quel via vai di gente, e dopo non molto riesce finalmente a delineare le figure di demoni che sembrano lavorare sotto gli ordini di una giovane Morgana che nonostante la sua inesperienza ha uno sguardo di ferro e un animo severo, con i quali dirige i vari demoni senza piegarsi minimamente. Adesso la donna non è più malridotta come l'ultima volta quando Luna l'ha intravista, infatti la giovane demone porta ora una semplice maglia dello stesso colore della sua lunga chioma color della notte e una gonna cadente da un lato, formando un bordo obliquo in una stoffa color mogano.

"Più veloci e quell'oggetto va lì. Ehi! Tu, pivello, non è il momento per sedersi e riposare. Siamo qui per costruire un nuovo regno, tenete ciò a mente." Il tono austero della demone dirige senza inclinazioni la massa di quelli che in seguito sarebbero divenuti selvaggi demoni, ma che al momento hanno ancora qualche passata, remota caratteristica della loro precedente essenza angelica. Questo scorrazzare di figure sembra star facendo avanti e indietro da quello che appare essere una caverna di enormi stazze di fronte cui risiede la severa figura di Morgana, che lancia ordini a destra e a manca. A quanto pare quest'ultima si è già adattata alla sua nuova persona da creatura delle tenebre, sembra quasi che ella sia sempre stata destinata a ciò. L'angelo perduto non perdendo ulteriore tempo attorno questi demoni, decide di entrare all'interno di questa caverna da cui sembra nascere tutta la fretta e tutta l'agitazione in questo presunto putiferio.

Quando Luna vi entra quasi si sorprende nel realizzare, che l'interno della grotta non appare esser come lo ha immaginato: un buco nero con pareti irregolari in un luogo, dove non vi è luce e dove i raggi non si allungano più di tanto all'interno; ma a quanto pare lei sembra essersi sbagliata. Le pareti sono piatte facendoti affacciare a quella, che in realtà appare esser una stanza, anzi un corridoio di muri ruvidi, ma che son stati lavorati per bene ai cui lati vi sono stati attaccati con l'ausilio di vari ramoscelli, delle aste di legno su cui il fuoco crepita indisturbato. Il pavimento al di sotto dei piedi dell'angelo è ancora un semplice ripiano di scura roccia opaca, che non riflette la luce prodotta dalle improvvisate fiaccole. Osservando tutto il lavoro, che è stato svolto per rendere il posto abitabile, porta Luna a dedurre che durante il passaggio dall'ultima scena a questa siano già passati vari giorni in cui gli angeli caduti, ora demoni, si sono messi in marcia per la loro sopravvivenza in questo luogo a loro sconosciuto.

Luna continua a camminare in questa sottospecie di caverna, il quale in futuro sarebbe divenuto l'inferno come lei lo conosce. Di tanto in tanto quest'ultima si ferma di fronte le porte che le si pongono davanti il cammino, per poi aprirle e scoprire che si tratta soltanto di semplici stanze senza sfarzose decorazioni, né di grandi dimensioni. Sono camere con solo quattro, scure spoglie pareti con due fiaccole improvvisate attaccati ai due lati opposti e una sottospecie di giaciglio o pagliaio che sarebbe dovuto servire come letto, poi in un angolo vi sono posati un paio di abiti modesti. A prima vista ogni camera vista è apparsa quasi appartenente a un monaco per quanto è povera di averi, ma certe stanze avevano anche delle armi riposte e malamente nascoste nell'improvvisato giaciglio per dormire. Ogni camera incontrata durante il cammino di Luna, è stato identico a quello precedente, portandola a credere che al tempo non vi era ancora una vera e propria differenza tra la nobiltà e la plebaglia. Dopo varie altre camere vuote, l'angelo perduto finalmente si ritrova di fronte una stanza occupata da persone, per essere precisi da due individui in particolare, i quali appaiono non compiere alcun gesto, mentre fuori i demoni lavorano alla costruzione di questo nuovo regno.

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