Capitolo 7

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Luna

Astaroth, dopo quella scenata nella stanza di Morgana, non ha più rivolto una singola parola a nessuno delle due, ci ha solo concesso le sue occhiate truci e il suo sdegno ancora ben evidente nel suo viso. Dall'altra parte la donna con la croce tatuata mi ha detto di non dare troppo peso al malumore del demone, poiché era una cosa passeggera. Io dal mio canto le ho chiesto di scusarsi, solo per accontentare Astaroth, ma lei ha prontamente negato dicendo che non dobbiamo sempre stare ai suoi capricci, altrimenti quest'ultimo non imparerà mai. Continuando su questo nostro tergiversare, siamo giunti al giorno della partenza della truppa di Alexander con un Astaroth ancora visibilmente offeso. Io ho cercato di salutarlo, ma lui ha rivolto il viso nella direzione opposta alla mia con quel suo broncio stampato in viso, cosicché mi sono ritrovata a ritirare la mia mano sospesa a mezz'aria, accompagnata da un sospiro di rassegnazione, scappato dalle mie labbra.

Con la coda dell'occhio scorgo la figura del principe delle tenebre dare una pacca al capitano, prima di girare le spalle e ritornare nel suo regno senza degnarmi di un minimo sguardo. Un conflitto interiore si presenta dentro di me per brevi attimi in cui sono indecisa tra il rimanere e il seguirlo, optando alla fine la scelta di restare qui. Avrò tempo di confrontarmi con lui in seguito, adesso meglio che conceda il mio tempo a questo demone imbronciato che rivedrò nuovamente chissà quando, se tutto va bene. Quasi mi appare strano osservare la noncuranza di Morgana che appare anche scocciata, se ripenso a tutte le paranoie che aveva lasciato trapelare fino un po' di giorni fa. Spero solo che in seguito non si penta di questo suo atteggiamento di indifferenza. Un altro sospiro trapela dalle mie labbra.

"È ora di partire." Dichiara Alexander, lanciando un occhiolino in direzione di Morgana che si irrigidisce disgustata, dopodiché il demone sorride e volta le spalle, immettendosi nel cammino. A questo punto Astaroth carica sulle sue spalle lo zaino dalle dimensioni astronomiche e tutti gli occhi vengono puntati su di lui.

"Sei certo di poter camminare così?" Chiede esterrefatto un soldato e il suo interlocutore annuisce vigorosamente con un enorme sorriso.

"Ma a cosa ti serve tutta quella roba?" Domanda un altro demone, indicando lo zaino ridicolosamente pieno.

"È cibo per circa 4 giorni di cammino, se poi decido di andare a dieta dovrebbe durare 5 giorni." Spiega Astaroth con la sua solita allegria, mentre i soldati lo continuano ad osservare sbigottiti.

"Invece di chiacchierare lì dietro come delle vecchie megere, muovete quel vostro flaccido didietro e iniziate a marciare." Ordina il capitano già abbastanza distante, rivolto ancora di spalle. I demoni della sua truppa non si fanno ripetere la cosa una seconda volta, prima che eseguano l'ordine.

Io e Morgana rimaniamo ferme dove siamo fino a quando il gruppo di soldati non diviene un grumo informe e sfocato di figure che si allontana sempre di più. Soltanto quando non siamo più capaci di scorgere le loro figure, decidiamo di ritornare all'interno degli inferi, nel fare ciò scruto di sbieco la donna dalla chioma blu notte, la quale continua ad ostentare indifferenza e noncuranza da tutti i pori. Mi chiedo se lo faccia perché si sente veramente così o perché vuole mostrarsi dura. Un altro sospiro scappa dalle mie labbra. Questa ragazza è un mistero.

***

È passata ormai una settimana da quando Alexander e la sua truppa sono partiti e secondo i calcoli di Astaroth, le sue provviste sono già finite. Chissà adesso cosa staranno facendo per calmare le sue lamentele riguardo la fame. Forse egli è ritornato a cacciare per soddisfare il suo appetito. Questi sono i pensieri che girovagano tra la mia mente, mentre osservo Morgana andare avanti e indietro per la lunghezza della sua stanza con fare nervoso. Probabilmente sta avendo le mie stesse preoccupazioni.

Return of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora