La vita segreta di Carlotta

ALBERICA

Ero ancora nella stanza di Eliana, quando, lei mi porse la cornice che conteneva la foto dei nostri genitori. L'avevo sempre guardata, distrattamente, senza dare troppa attenzione a quei piccoli dettagli che la rendevano unica e speciale.

Il sorriso di papà mentre stringeva dentro il suo abbraccio la mamma e lei che, appoggiava la testa nell' incavo del collo di lui, mentre, la mano di nostra madre era appoggiata sul suo cuore. Quella foto esprimeva l'amore che li aveva tenuti uniti fino a quel momento. Qualsiasi descrizione sarebbe stata superflua.

Credo che Eliana avesse avuto i miei stessi pensieri. Anche lei, dietro le mie spalle, osservava emozionata e silenziosa quello che stavo guardando a mia volta.

Poi, rinsavii e mi disse:

«Devo farti vedere una cosa!». Andò dietro la sua scrivania, sentii un cassetto aprirsi e lei che infilava le mani cercando di trovare qualcosa. Estrasse una lente d'ingrandimento e me la porse.

«Osserva bene lo sfondo della foto. Cosa vedi?»

Mi piegai, avvicinandomi all'immagine ed ingrandendo ogni particolare sullo sfondo. Qualcuno attirò la mia attenzione. Un uomo che indossava un berretto che gli copriva il volto, era appoggiato ad un albero dietro ai miei genitori. Non vedevo i suoi occhi ma, il suo viso e tutto il suo corpo era rivolto verso quello dei miei genitori. Nel parco non vi era presente nessun'altro. Solo loro tre.

«Questo ragazzo lo già visto. È lo stesso, che mi segue e controlla da quando ho iniziato ad investigare sulla scomparsa dei nostri genitori».

«Non sei la sola ad averlo visto» mi riferii Eliana, «Lui è colui che, quando ero appena nata e mi hanno trovata dentro l'ospedale, ha raccolto da terra la busta con il foglio indirizzato a te e lo dato nelle mani dell'infermiera»

«E tu, come fai a saperlo?» le chiesi.

«Quell'infermiera si chiamava Alberica e sono sicura che tu abbia conosciuto una persona che porta lo stesso nome...»

Non le diedi il tempo di finire la frase:

«...la madre di Alessio»