LA TRAPPOLA

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Mi aggiravo dentro la stanza trepidante di emozione. Sfioravo pezzi di vita vissuta facendoli inevitabilmente miei.

Ogni cosa che lambivo, immediatamente, mi apparteneva e pensavo che la vita, ogni giorno, ci accarezza cambiandoci e noi non possiamo far altro che muoverci al suo stesso ritmo.

E mentre interiorizzavo pensieri e disegni nella mia mente ad occhi chiusi, qualcosa interruppe la mia metamorfosi.

Il rumore dei fogli che, sospinti dal vento, cadono a terra. Riaprii gli occhi e un dettaglio attirò la mia attenzione. La piccola porta che cadeva a picco nel vuoto conteneva dentro se qualcosa di particolare. Intagliato nel legno, appariva una lente di ingrandimento e sotto di essa un pulsante che, non aspettava altro di essere premuto.

La mia curiosità mi sospinse in avanti ed io premetti il tasto. La porta si chiuse in un tonfo ed il rumore di un oggetto che si allungava all'esterno mi fece indietreggiare, mi riavvicinai cauta e guardai al di là di quel grande spioncino. Il cielo apparve più grande, il sole abbandonava il suo posto di veglia per dare il cambio di guardia alla luna. Uno spicchio grande come il pianeta in cui vivo, invadeva la mia vista, le stelle facevano capolino dall'universo ed illuminavano la strada verso la notte.

Mi ritrovai così, piacevolmente ammaliata dall'infinito da non accorgermi che quella stessa porta che mi aveva regalato il suo lasciapassare verso un altro mondo, allo stesso tempo, mi aveva anche intrappolato.

La mia chiave apriva tutte le porte e ne chiudeva una sola, avrei potuto provarci ma mentre la tiravo fuori dalla mia tasca, mi accorsi ben presto che, quel battente, era sprovvisto di serratura.

Lei si apriva a qualsiasi chiave ma negava ai suoi avventori una via uscita. Mi aveva sedotta con un velo di mistero, mi aveva attratta come un insetto dentro le fauci di una Dionea.

E poi, mi aveva mangiato in un sol boccone.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora