Immobile

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Intrappolati dentro il nostro destino, tutto sembrava vorticare su se stesso.

La paura spingeva contro le pareti del cuore trattenendo i battiti. Il mio muscolo involontario pompava il sangue trasportando tutte le mie emozioni verso il corpo. L'ossigeno filtrava attraverso gli alveoli dei miei polmoni ma io boccheggiavo alla ricerca di altra aria.

Il sogno di un attimo ed i ricordi di una vita si erano infranti contro la realtà. Miliardi di stelle si inabissavano dentro le profondità più oscure e dentro, una flebile luce illuminava la discesa.

Chiusi gli occhi e mi accorsi ben presto che, mentre qualcosa in me stava morendo, qualcosa altro prendeva forma e rinasceva a nuova vita, dovevo solo abbandonarmi senza resistere o continuare a combattere.

Trovare un nuovo percorso, a volte, può solo consistere nel fermarsi ed ascoltare quella voce così lontana eppure così vicina da avere il coraggio di sussurrarci:

«Resta lì, esattamente dove sei. Non muovere neanche un passo. Non camminare. Aspetta e inspira, profondamente, tutte le tue emozioni. Qualsiasi cosa avranno da suggerirti, ascoltale. Per quanto potrà sembrarti paradossale anche le più cattive nascondono qualcosa di buono. Ringrazia chi te le ha donate perché senza, avresti potuto perdere un motivo in più per ritornare a vivere e a sognare.

In noi vivono, all'unisono, il mostro e l'angelo. A volte, siamo noi stessi che ci accarezziamo con la stessa mano che ci ferisce.

Ricordati di rimanere immobile, silenziosamente, all'ombra del mondo che corre frenetico in un'unica direzione.

Il rumore causa altro rumore, in assenza riuscirai a dissolvere il caos che ora, ti stai portando dentro...»

Mi accucciai dentro me stessa, in posizione fetale e senza proferire parola mi misi in ascolto dell'unica voce che in quel momento volevo ascoltare. La mia.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora