RIMPIANTO

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Anche Ely lesse il diario.

Lei, al contrario di me, conosceva nostra madre solamente attraverso gli aneddoti miei e di Nonna Geppa.

Leggerla fu per lei un modo per imparare a conoscerla. Accarezzava la copertina come se le sue mani avessero toccato veramente il viso di nostra madre. La sorpresi, più volte, ranicchiata sul letto stringendo forte, tra le sue braccia, quel magico amuleto.

Un giorno, entrai nella stanza di Ely e lei sedeva alla scrivania. Sul tavolo tra quaderni e libri scolastici, in primo piano, la foto dei nostri genitori capeggiava a vista. Gli occhi della mia sorellina fissi su di loro poi, vedendomi entrare distolse lo sguardo e con impeto si lanciò verso di me abbracciandomi e piangendo.

Ricambiai la sua stretta.

Successivamente si risollevò e guardandomi mi disse:

« É forse difficile per gli altri pensare che io possa provare nostalgia per qualcuno che non ho mai conosciuto? Eppure lei vive tra queste pagine, i tuoi ricordi e attraverso di te. Mi osservo allo specchio e penso che io sia i suoi occhi, i capelli e le labbra e tu, i suoi battiti, i gesti e la sua voce. È l'unica cosa che mi conforta. È la mia unica speranza di rivederla, un giorno».

Quelle sue parole scesero dal mio viso come pioggia.

Una strana sensazione si insinuò dentro me.

Qualcosa stava per accadere.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora