L'INCONTRO

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Suonammo il campanello della porta di casa di Alberica. Ero eccitata all'idea di farle conoscere Eliana. Sul mio viso si dipinse un sorriso sgargiante. Il mio sguardo era già oltre l'ingresso. Eliana deve essersi intenerita nell'osservarmi così, ingenuamente speranzosa. Si accostò al mio fianco e mi prese per mano.

Sentii lo scatto della porta aprirsi ed un viso, anche esso sorridente, protendersi verso di noi. Alberica ci aspettava a braccia aperte. Ci salutammo e poi, mi feci da parte. Eliana, si chinò per raccogliere il vaso che aveva appoggiato a terra e porse il suo regalo ad Alberica.

Ci accompagnò verso il salotto. ci sedemmo, io ed Eliana, sul divano e Alberica sulla poltrona di fronte a noi. Solo un tavolino ci divideva. Nell'aria c'era il profumo del caffè appena fatto..

«Posso offrirvi qualcosa?, un caffè, una tisana o un té?» chiese Alberica cortesemente.

«Un bicchiere d'acqua», rispose Eliana.

«Un caffè, grazie», risposi io.

Terminati i convenevoli, ci fu un attimo di silenzio. Tutte ci osservavamo studiandoci.

Poi Alberica, rivolse il suo dolce sguardo verso Eliana:

«Tu, hai il dono di integrare i pensieri di tua sorella. Vi muovete all'unisono. Quello che fa l'una, l'altra la completa. Giochi un ruolo fondamentale nella sua vita...»

La risposta di Eliana, non si fece attendere; «Se non amassi me stessa, nel profondo, non potrei donare il mio cuore ad altri. Come può, una persona arida, amarne qualcun'altra?».

«Giusta Osservazione», rispose decisa Alberica e continuò a parlare: «Sei saggia, coraggiosa e determinata per la tua età. Tu, sei la tua strada e tua sorella, il viaggio».

Poi rivolgendosi ad entrambe, continuò a parlare:

«Le difficoltà esistono per insegnarci, giorno dopo giorno, quale sarà il modo migliore per affrontarle. È la vita che, ci aiuta anche quando non sembra farlo. Imparate ad usare le salite per scalarle ed ambire a toccare il cielo con un dito. Non invidiate coloro che sfortunatamente hanno avuto tutto. Loro, senza gli altri si limiteranno ad osservare le stelle in un angolo remoto della Terra. Abbiate il coraggio di rischiare e di fallire. Solo chi prova una sconfitta saprà cosa significherà vincere per davvero».

Poi, inaspettatamente, il suo sguardo si posò su di me e disse: « Non ti arrendere. L'incertezza è una prerogativa umana, si chiama Vita e ci ricorda che, il tempo sarà nostro solo se riusciremo ad impiegarlo al meglio. Tu e d Eliana siete come le stelle, amate vivere dentro le bolle, brillate come spille. Dentro, l'una appare uguale all'altra. La verità, però, ci racconta un'altra storia..»

Frasi apparentemente scollegate e prive di senso collidevano tra di loro. Qualcosa, però, le rendeva famigliari. La mia mente vorticava su se stessa per attingerne il ricordo.

Scoprii qual'era il suo reale significato qualche giorno dopo, quando, con Eliana entrai nella cameretta che occupava quando lei era ancora in fasce. Sulle pareti erano disegnati i personaggi di una fiaba. In verità di un ritornello. Quello che cantava mia madre quando io, ero ancora bambina.

Ancora una volta, la vita, ci regalava un indizio, senza, scoprirne le carte. Credeva in noi.

E per ricompensare la sua fede, Noi, dovevamo trasformare l'incertezza in certezza.

Niente è impossibile. Basta solo crederci.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora