COSPIRAZIONE

28 7 7
                                    

Eliana, era una bambina che dimostrava i suoi anni ma la sua mente li superava di gran lunga.

La stanza da letto che, un tempo, era occupata dalla nonna fu data a mia sorella e la foto di mamma e papà che per anni era rimasta appoggiata sul comodino rimase stranamente, sempre, nello stesso punto, in cui anni prima la nonna l'aveva messa.

Eliana non ebbe il coraggio di spostarla, quello, era l'unico ricordo che rimaneva delle due persone che l'avevano messa al mondo e che non aveva potuto conoscere.

Io ero l'unica che poteva ridarne la vita. L'unica che li aveva vissuti come una figlia. Cosi, quando Eliana, sentiva il bisogno di conoscere quei due genitori a lei sconosciuti, si affidava a me. Sdraiata l'una accanto all'altra le raccontavo la dolcezza della Mamma e le risate di Papà. Eliana ascoltava senza mai interrompere.

Poi, un giorno, si intromise nei miei ricordi e mi disse:

"..Non ti sembra strana la Nonna?. L'altra volta, ho scoperto che stava chiamando una certa Amelia e blaterava qualcosa sui nostri genitori. Non ho ben capito cosa si stessero dicendo. Sembravano parole e frasi coniugate a caso. Per esempio, ad un certo punto, della telefonata Nonna ha nominato il tuo nome. Ha precisato che stai per mangiare la foglia. Era nel panico e talmente immersa in quella chiamata, da dimenticare la mia presenza. Non ho avuto alcuna difficoltà ad origliare liberamente senza che lei, mi scoprisse".

In cosa era implicata la Nonna?  Come sapeva che io stavo indagando sulla scomparsa di Mamma e Papà se, fino ad allora, non le avevo mai riferito nulla? Mi controllava a mia insaputa? Il suo strano comportamento era forse dettato da quello?.

Mi feci più inquieta ma non mi sarei arresa tanto facilmente, così, dissi ad Eliana:

"Tu da oggi in poi, sarai i miei occhi e le mie orecchie. Quando Nonna ti chiederà qualcosa, depistala. Nascondi la verità a tutti i costi. Purtroppo, non possiamo fidarci di lei. Ora, tu sei la sola di cui io possa fidarmi. Ti prego, non deludermi".

Una lacrima cadde lungo la guancia e d'istinto la mia cara sorellina mi abbracciò. Cominciai a singhiozzare, quella situazione mi aveva stremata. Quando smisi di piangere, alzai lo sguardo e incontrai quello di Eliana che mi sussurrò:

"Non ti arrendere sorellina. Non sei sola".

La sua fermezza mi diede il coraggio e la forza per affrontare qualsiasi difficoltà che si sarebbe prospettata in futuro.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora