Bugie

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Urlavo e mi disperavo. La mia mano che un attimo prima trovava conforto dentro la mano di Alessio, ora, imbrigliava nei propri pugni la camicia consunta. Alessio rimaneva inerme, tentava di spostare le mie braccia per stringere il mio corpo a se, le mie lacrime bagnavano la sua insofferenza, io d'altro canto lo respingevo, i singhiozzi mi servivano per dare un nome al mio dolore. Tutto mi apparteneva anche quello che, apparentemente non c'era più. Sogni infranti e verità spezzate. I desideri si confondevano con le menzogne.

Le storie raccontate divennero ben presto realtà scomode. L'inimmaginabile prese forma.

Mi voltai, lentamente, verso l'angolo buio dove il corpo di Nonna Geppa rimaneva abbandonato. Consumato da altra vita che strisciava su di lei, succhiando l'ultimo nettare di quello che ne restava.

Chi era stato a ucciderla e perché?

Mi ero quasi dimenticata del ragazzo che ci aveva aiutato a fuggire. Il mio istinto aprì una voragine dentro il mio cuore e con quanta forza aveva ancora dentro mi provocò uno schianto: Lui non ci stava aiutando. Si era accordato per irretirci con le nostre stesse paure e desideri, ci aveva ingannato.

Volsi lo sguardo verso l'alto. «Mio padre è un vigliacco!. Non ha nemmeno il coraggio di ucciderci con le sue stesse mani». Gli urlai con sdegno.

«Siete proprio due ingenui. Credevate che, per aiutarvi a fuggire, avrei messo a repentaglio la mia stessa vita?. Tu, dolce bambina, avevi capito ma ti sei ostinata a non seguire l'intuito.. pessimo affare»

Rispose Andrea alla mia indignazione. Mentre si allontanava lasciando dietro se una beffarda risata.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora