LA MINACCIA

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Io ed Eliana eravamo immerse ancora nel nostro abbraccio quando le chiesi il motivo della sua presenza improvvisa dentro la mia stanza. Tra un singhiozzo e l'altro, mi rivelò che, la nonna, con i suoi modi melensi l'aveva convinta a controllare se c'era qualche indizio che potesse discolparmi.

A suo dire, mi stavo immischiando in situazioni pericolose. Nonostante la mia maggiore età, lei, in quanto adulta aveva il dovere di proteggermi. Aveva giurato ai miei genitori che non avrebbe permesso a nessuno di farci del male.

Quello che, all'apparenza, poteva sembrare un gesto di profonda preoccupazione e affetto, in realtà nascondeva una chiara minaccia. Sapeva fin troppo bene quanto mia sorella fosse volubile, la debolezza minava la sua fedeltà.

Eliana era divisa tra due fuochi: La nonna che l'aveva cresciuta ed io, legata a lei dal sangue dei nostri genitori. Se avesse tradito il silenzio confidandomi quello che la nonna le aveva confidato, allora, quella stessa minaccia sarebbe stata destinata alla diretta interessata: Me.

Quel suo modo di cercare di causare in me, terrorismo psicologico mi rivelò il suo stato d'animo. Aveva il timore fondato che io scoprissi qualcosa che, con tanta cura, stava nascondendo da tempo.

Sperava che io mi arrendessi.

Non mi conosceva così bene come lei aveva sempre sostenuto.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora