Corpo astrale

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Lo sguardo era puntato oltre la meta alla ricerca della fine del tunnel. L'unico rumore che sentivo era il ruscello che scorreva parallelo ai miei passi.

Il soffitto si piegava a volta sopra la mia testa, segni antichi rimanevano indelebili tra le fessure della pietra ed io camminavo dove altri prima di me, avevano scolpito le loro vite.

Ad un tratto, il pietrisco si distaccò dalla superficie, il rumore assordante della paura fece capolino dietro di me. Il terrore prese il sopravvento e così, cominciai a correre a perdifiato verso il nulla. Stringevo la torcia nella mia mano con il timore che, la mia unica certezza, cadesse. Frammenti di pietra avanzavano velocemente, il cuore sobbalzava ad ogni passo ed io non avevo il coraggio di voltarmi ed affrontare chi mi stava inseguendo.

Poi, la mia corsa si interruppe bruscamente, di fronte a me avrei dovuto compiere il grande salto, buttarmi nel vuoto e la paura mi congelò.

Il mio corpo era lì ma l'essenza di me era altrove. Poi, me la ritrovai davanti a me.

Ero diventata lo specchio di me stessa.

Io fluttuavo lontano, all'improvviso, una mano sfiorò la mia ed io divenni unica e la sola.

La mia paura mi aveva salvato.

E non solo lei.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora