La botola segreta

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Era da tanto tempo che non varcavo la soglia di quella porta.

Aprii la porta lentamente, incerta su quale emozione avrebbe potuto investirmi una volta all'interno. Il sole illuminava l'ingresso facendo cadere il suo manto sugli oggetti e sui mobili, invadeva con la sua sottile polvere ogni piccola particella di oggi, riconducendola a ieri. Trattenni il cuore che incominciava a battere disordinatamente dentro il mio petto.

Mi regalai una pausa, prima di incedere verso la mia destinazione. Ad occhi chiusi, nella mia mente, il vuoto lambiva i ricordi. C'erano ma rimanevano lontani ed invisibili.

Feci per avanzare di un passo quando il mio sguardo cadde su di una macchiolina, di quello che sembrava, sangue rappreso. Mi inginocchiai per osservarla meglio e mi accorsi che confinava con il tappeto, così lo sollevai. Sotto ne vidi altre e tutte conducevano all'interno di una botola segreta. Cercai di tirare verso di me, il battente in ferro arrugginito, invano.

In un attimo mi ricordai della chiave che apriva tutte le porte e ne chiudeva una sola.

Avevo paura, aprendo quella botola segreta, di scoprire il mio passato ma non potevo sostare oltre sui miei timori, mi avrebbero travolto senza regalarmi un nuovo futuro.

Le domande stavano diventando fardelli.

Di chi erano quella macchie di sangue rapprese sul pavimento?, dove conducevano?. Ma, soprattutto, come mai non me ne ero mai accorta prima?.

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora