I SOGNI

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Il giorno dopo, mi ritrovai in un attimo della giornata, trasognata. Il mio sguardo scrutava il paesaggio esterno e la mia mente immaginava strade da percorrere, nuovi luoghi da scoprire. Piccole magie quotidiane, eppure, così straordinarie.

Alessio era assorto sul suo computer. Stava studiando per l'esame di diritto internazionale, quando, alzò il suo sguardo e mi guardò. Successivamente la sua domanda, mi colse di sorpresa:

«Perché vuoi diventare analista di mercato?».

Mi sedetti composta sulla poltroncina. Ebbi un attimo di esitazione, ma poi, risposi.«Ho sempre desiderato diventare come mio padre. Lui dava vita ai sogni delle persone facendoli propri. Disegnava come voleva che, il mondo percepisse le sue idee. Contribuiva a trasformare semplici slogan in pura poesia. Lui, con il suo talento cambiava il mondo o almeno ci provava...»

Sul mio viso si dipinse la tristezza. Avrei voluto avere più tempo per restare con mio padre. Sicuramente avrebbe trovato il mondo di insegnarmi e trasmettere al meglio, la sua grande passione.

«Mia dolce Carlotta. Noi, non siamo l'identità dei nostri genitori. Tuo padre ti ha trasmesso un dono e sarebbe un vero peccato se tu, lo sprecassi tra logica, statistiche e formule matematiche. Tu, puoi scegliere di essere ancora prima di diventare. Riappropriati dei tuoi sogni. Se vuoi cambiare il mondo devi, prima di tutto, essere un ottimo esempio per te stessa».

Mi ritrovai d fronte a quell'affermazione un pò stordita e disorientata. Alessio era riuscito a mettere in discussione principi e convinzioni che, io avevo costruito da una vita. Come potevo cambiare qualcosa che fino ad allora è sempre stato intrinseco in me?.

Forse, non avrei dovuto cambiare. Avrei dovuto, invece, imparare ad assecondare me stessa ed i miei desideri.

Alzai lo sguardo verso Alessio e sorrisi. Lui, rispose al mio e mi disse:

«Domani ti porterò in un luogo dove potrai volare. Per davvero».

La vita segreta di CarlottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora