prologo

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forse sto facendo la stronzata più grande della mia vita,
o forse no,
mi hanno sempre detto che uno scrittore si riconosce in quello che scrive,
beh, che modo migliore c'è di farsi conoscere e di riconoscersi, se non scrivendo di me stessa?
sono una persona diversa,
ogni essere umano lo è.
sono qui per distinguere l'illusione dalla realtà,
sono qua per distinguermi,
distinguervi,
ho sempre trovato rifugio in ciò che leggevo,
i libri sono sempre stati la mia seconda casa.
spero che voi possiate trovare rifugio in questo libro,
se così si può definire,
sono qui per dimostrare a voi,
e forse anche a me stessa,
che il diverso non è mai sbagliato,
perché ogni essere umano ha un concetto di normalità differente,
perché la normalità è un'illusione.
-
detto questo,
parlerò di me in questo racconto,
parlerò di vicende dove spero possiate ritrovarvici anche voi.
io ho un nome,
che voi non conoscete,
e forse è meglio così,
qui il mio pseudonimo è e sarà 'phobos'
satellite di Marte poco conosciuto,
e lontano dal pianeta terra.
io sono un po' così,
lontana e poco conosciuta,
forse voi sarete in grado di conoscermi molto di più delle persone con cui sono costretta a vivere, o meglio sopravvivere, tutti i giorni.
giù la maschera!
-phobos

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