Cesare Cremonini-Dicono di me
Sono le 3 del mattino, mi sono svegliata un'ora fa, essendomi addormentata alle 8 ieri sera.
Una cosa che mi chiedo
è perché io debba controllarmi?
Se io ho voglia di picchiare qualcuno,
lo faccio.
Se ho voglia di gridare, pure.
Se ho voglia di abbracciare qualcuno, faccio anche quello.Invece ci sono delle regole
Ricordo che quando ero bambina mi riprendevano sempre perché il mio atteggiamento era inappropriato,
e io mi comportavo ancora peggio giusto per dargli fastidio.Io mi considero spesso un personaggio scomodo,
ci sono, e do fastidio.Esprimo sempre ciò che penso,
e faccio spesso come la penso.
Anche se dovrei imparare a non fare sempre così.Le persone credono che il mio dire come la penso, sia sinonimo di sfacciataggine.
Esprimere il proprio parere è da sfacciati?
Davvero?Spesso tocca a me impormi delle regole,
per salvare la mia incolumità,
o la mia dignità,
o per non crollare ogni volta.Esempio,
mi sono imposta di non fumare più di 4 sigarette al giorno, mettendo conto che in passato fumavo un pacchetto da 10 in meno di 24 ore.
Altro esempio,
nonostante ogni volta che io veda Emanuele abbia una voglia abnorme di rifugiarmi tra le sue braccia,
non lo faccio, semplicemente.
O ancora,
mi sto imponendo provare di nuovo a dormire per le 3.30, altrimenti alle 6 col cazzo che mi alzo, rido.Incolumità,
dignità
e evitare di morire sui banchi a scuola.Mi hanno sempre spiegato che le regole sono sinonimo di civilizzazione,
servono per vivere in modo corretto tra le persone.Ah, non credete
anche tra me e Emanuele ci sono delle regole,
che non ho imposto io,
non perché le trovassi sbagliate o cose simili.
Perché sono proprio contro l'idea delle regole, e conoscendomi non le avrei rispettate.
Per distrazione a volte,
per dispetto altre.
Appunto,
io esisto
e do fastidio anche a Emanuele,
purché lui non me lo dica mai.'Quindi tra voi due è solo una cosa fisica'
Non c'è altro che ci lega,
almeno non più.
E non dev'esserci nulla che ci leghi in qualche modo,
altrimenti siamo punto a capo.
Torniamo ad Ottobre del 2016
come ad Agosto del 2017
o fine Gennaio del 2018.
il principio è lo stesso.
Basta un qualcosa che ci leghi,
che torniamo uniti, in qualche strano modo.
Forse perché il nostro è già un legame,
che se suscitato torna come niente.
Non ne ho idea.
Poi come posso parlare di cosa fisica se nel capitolo precedente ho preso la responsabilità di amare il cervello delle persone?'E penso di non aver mai fatto tanto amore con il cervello di una persona se non con il tuo'
Ne sono ancora fermamente convinta.
Certi giri di parole,
certi pianti,
certe risate,
certi casini
non si fanno con chiunque.Che poi tu ora come ora abbia chiuso le porte della tua mente a me, tanto da farmi dubitare della mia capacità di decifrare i pensieri, non importa.
Il 19 Marzo a Torino non si va più,
la gita sarà rimandata, se tutto va bene.
È inutile dire che quando l'ho saputo ho avuto un simil colpo al cuore.
..magari bisogna aspettare un paio di giorni,
o forse un paio di mesi.Martina non mi sopporta più manco lei, lol.
Tralasciando che mi tiene il muso da questo pomeriggio
'Potevo darti io una mano in matematica'
Dovevo chiamarla oggi,
ma sono crollata malissimo appena tornata a casa,
sad story.Non ho idea di come,
ma è riuscita ad accettare la mia idea del nostro futuro incerto.
'L'unica cosa di cui ho bisogno è averti accanto a me, non importa come'
Spesso credo che lei stia crescendo più con me che a Torino, in mezzo ad altre persone.
Non mi ha privato di essere parte del suo cambiamento,
anche perché il suo cambiamento e la sua crescita sono dovuti anche a me.'Sembra che tu stia parlando come una madre che parla della propria figlia'
Una volta mi disse questo Beatrice, la mia psicologa, mentre parlavo di Martina.Il mio primo pensiero è quello di proteggerla,
di starle accanto.Non ho idea dell'amore che provino i genitori per i figli, perché non sarà sicuramente come l'amore che i figli provano per i genitori.
Mi ero imposta di andare a dormire alle 3.30, quando invece ora sono già le 4.00
Ennesima regola non rispettata.
Perché io esisto
e do fastidio.
-phobos