Simple Plan-Welcome to my life
Non credo che questo sia il mio ritorno, assolutamente.
Ho ancora tanto su cui riflettere,
ma é molto tardi e i pensieri mi affollano la testa.
Ho bisogno di scrivere, chiunque voglia può ascoltare, chi invece è contrario, non gli farò una colpa se skipperà questo capitolo.
Spesso mi chiedo se io abbia qualcosa di sbagliato,
se io sia così facilmente sostituibile,
se io sia così pesante, stancante.
Non è un ottimo periodo ultimamente,
faccio veramente fatica a parlarne,
non so neppure io cosa abbia nel cervello.
So solo che lo sto facendo pesare a chiunque,
litigando,
discutendo
e diventando pesante.
In certi periodi a me discutere aiuta un sacco, si.
Ieri sera,
o ieri mattina, non ho idea.
Sono scoppiata a piangere,
sono corsa giù dalla mia migliore amica,
che stava dormendo nel letto sotto il mio
'Jade posso stare un po' con te?'
'Che è successo'
'Nulla..'
L'ho abbracciata, mi sono sentita per un attimo in pace.
Lei non ha neppure idea di quanto sia importante per me.
Questo pomeriggio l'ho passato a farmi paranoie,
cercando il più possibile di mantenere la sanità mentale,
di non farmi del male.
Ho fumato non so quanto,
cercando di stordirmi,
così non è stato,
le paranoie sono aumentate.
Ho iniziato a piangere sul balcone,
tremando, terrorizzata.
Rientrando in casa ho attaccato musica e mi sono messa a saltare di peso per la stanza,
continuando a piangere,
gridando a pieni polmoni.
A una certa ho iniziato a prendere a calci e a pugni qualsiasi cosa avessi di fronte, e lanciando qualsiasi cosa avessi sotto mano.
Alla fine mi sono sentita estremamente vuota.
Ma la domanda rimaneva la stessa
'In cos'ho sbagliato?'
Ema una volta mi disse che non potevo essere in grado di salvare tutti, di smetterla di rimanerci male, che alcune cose vanno perché devono andare così, non si possono fermare.
Ne sono consapevole.
Ma quello che è successo credo sia stata colpa mia.
Non so perché mi stia addossando una colpa simile.
Io non c'ero quando è successo.
Non potevo fermarla.
L'unica persona su questa terra per il quale darei la vita ha ripreso a buttare via la sua.
Quando seppi che Marty aveva incominciato a farsi, la prima volta
Il mio pensiero costante era
'Non voglio che Marty muoia'
Conobbi un sacco di persone,
che sparirono dalla compagnia,
per qualche dose di troppo.
Ne uscimmo insieme.
Le sere dove lei faticava a parlare,
aveva convulsioni,
sudava freddo,
tremava.
C'ero io accanto a lei,
lei voleva me accanto a lei.
Il mio pensiero è sempre lo stesso.
Non voglio che lei se ne vada.
Sono terrorizzata all'idea di perderla.
'Non voglio che ti incasini più la vita
Non ne hai proprio bisogno'
L'avessi saputo tre anni fa forse a quest'ora non starei così,
ma forse non sarei neppure qui presente.
Lei mi ha salvato la vita,
io mi sono sempre sentita in dovere di salvare la sua.
'Non puoi aiutarla se sei nella merda anche tu Gaia
Credo che lei abbia bisogno d'aiuto, ma di qualcuno che sappia stare in piedi per due
Comunque,
non è per giudicarti, lo sai
Ma finché continui a cercare lamette alle 4 del mattino non puoi aiutarla
Risolvi prima i tuoi di disastri, poi puoi aiutare gli altri'
Vorrei essere abbastanza forte per tutte e due,
onestamente in passato mi sono chiesta spesso che forza io abbia avuto, a 13 anni, per sopportare il tutto ed essere stata in grado di salvarla.
'Non voglio che Marty muoia'
Non lo voglio neppure ora,
ma non sono più in grado di aiutarla,
forse non lo sono mai stata veramente,
altrimenti a quest'ora non ci sarebbe ricaduta dentro.
Mi viene da ridere pensando che quando già si sta male,
ci sono altri problemi ad accumularsi.
Facendo dei tuoi disagi una bazzecola.
Spesso mi fa più paura analizzare i miei problemi, che quelli altrui.
'Salvare gli altri' è una professione che inconsciamente salva anche me stessa.
Non penso che se prendessi veramente in considerazione i miei problemi sarei in grado di uscirne viva.
Ma soprattutto,
sana di mente.
-phobos
