Guarda il lato positivo

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Articolo 31-Gente che spera

Vi sto scrivendo questo capitolo da un lettino in pronto soccorso, aspettando esiti e sperando di uscire il prima possibile.

È iniziato tutto così

Mi sono alzata e sono crollata a terra,non so come ho fatto a stendermi sul letto

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Mi sono alzata e sono crollata a terra,
non so come ho fatto a stendermi sul letto.
Non riuscivo ad alzarmi, neppure a mettermi seduta
a quel punto ho iniziato a farmi prendere dall'ansia,
ho iniziato a respirare affannosamente,
a piangere,
ho provato a chiamare Marty tre volte di fila,
non mi ha risposto.
'Sono nella merda'
A quel punto ho provato a chiamare Ema,
non mi aspettavo mi rispondesse,
e invece l'ha fatto.
E ringrazio Dio,
è rimasto in chiamata con me fino all'arrivo a casa di mia madre,
credo anche calmandomi in qualche modo.
È brutto da dire,
ma penso che se Marty mi avesse risposto non sarei mai arrivata a disturbarlo,
proprio perché penso di averlo disturbato.
Mia madre appena tornata a casa
'Perché hai chiamato loro e non me?'
anche questo è brutto da dire,
ma mamma, loro sanno esattamente come gestirmi, a grandi linee.
Loro sono stati presenti a qualche mio attacco, e sanno come reagire.
Tu no.

Sono andata in ospedale,
ho trovato il mio migliore amico all'ingresso del pronto soccorso,
mi ha presa di peso e portata in accettazione, proprio perché non riuscivo a fare un passo, non reggendomi sulle gambe.
Voleva rimanere con me anche durante gli esami, ma pur essendo maggiorenne non ha potuto, non essendo un parente.

Mi hanno fatto gli esami del sangue,
stavo morendo stecchita lì sulla barella,
sono terrorizzata dagli aghi.
Esami neurologici,
della pressione
e altre cose della quale non ricordo perché avevo la mente stranamente offuscata.

Sono andata a fare la Tac,
proprio durante la tac, Marty ha avuto la brillante idea di chiamarmi,
le ho scritto che ero in ospedale,
e che non c'era da preoccuparsi
si trattava del solito.

Lei effettivamente non si è agitata troppo,
mi fa 'Fammi sapere'.

Ringrazio wrinters per essere rimasta con me più di un'ora in chiamata, tenendomi compagnia.
Non ti avevo ancora citata esplicitamente in un capitolo, vedrò di iniziare a farlo.
'Sembro più preoccupata io che Marty'
semplicemente perché ormai è abitudine,
lei assiste ai miei via-vai dagli ospedali da due anni ormai,
è di routine.

Sa benissimo che non ha senso preoccuparsi,
si limita a volersi tenere aggiornata,
in modo da tenere, anche da lontano,
sotto controllo la situazione.

Sono qua dalle 7.30,
e sono le 2.15 del mattino.
Ho dormito per circa un'ora,
fino a quando la neurologa ci ha avvisato sul tenermi qua per la notte.
Odio questo posto.

Qua sta per nascere un bimbo,
gli ospedali non sono così brutti in fondo.
'Guarda il lato positivo'
-phobos

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