Not alone

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Get Scared-Addicted

Oggi abbiamo avuto 4 ore di conferenza sulla violenza di genere,
ero terrorizzata,
lo giuro,
non so se fosse più pesante l'argomento in sè
o il terrore di una mia reazione.
Ringrazio vivamente Emanuele che mi ha tenuto compagnia per 4 ore di fila.
(Volevo taggarlo in qualche modo, ma non me lo trova, sad)
Una mia reazione effettivamente c'è stata, più di una.

'Chi di voi ha idea di cosa sia una violenza tra i generi?'
Io istintivamente ho alzato la mano,
'Tu là in fondo? Si, vieni qua sul palco a parlarcene'
Le mie compagne di classe mi hanno spinta a forza
FAI VALERE IL NOME DELLA NOSTRA CLASSE
ho parlato di fronte a tutto il biennio del mio istituto riguardo a violenza fisica, sessuale e psicologica.
Avrei voluto sparire sotto metri di terra,
tutti mi applaudivano e fischiavano,
io intanto volevo morire.

Abbiamo visto un filmato,
riguardo a un uomo che controllava ogni movimento della fidanzata,
per poi incolparla e a seguito alzarle le mani.
Ho provato brividi, lo giuro.
In quelle parole mi sembrava di rivedere Simo
'Dove vai?'
'Con chi?'
'Puoi evitare, quelle tue amiche non mi vanno a genio'
'Come sei vestita?'
L'ha sempre fatto per proteggermi,
spesso fino a diventare assillante in qualche modo.
Non mi ha mai alzato le mani,
mi uccideva da dentro,
ogni volta che discutevamo.
'Non vali niente'
'Non sei nessuno senza di me'
Si dicono molte cose brutte quando si è arrabbiati, è vero.
Forse ho fatto bene a lasciare correre, ai tempi,
forse no.
Non ne ho idea,
so solo che mi si è gelato il cuore quando ho visto quel cortometraggio.

Ma non è finita

'Violenza interfamiliare'
a quel momento mi si è rivoltato lo stomaco,
avevo una gran voglia di vomitare la colazione più tutto quello che avevo mangiato in seguito.
Ricordo la prima e ultima volta che mio padre ha tentato di alzare le mani a mia madre, durante un litigio.
Ero molto piccola, 7 anni, penso.
Ero terrorizzata.
Ringrazio Dio che mia mamma avesse i riflessi pronti.
Quel giorno è stato come toccare il fondo.
Ho visto mia zia,
con i lividi lasciati dal suo fidanzato.
'Violenza interfamiliare'
ho rivisto quel pomeriggio,
quei lividi,
in viso e sul corpo,
come un flash.

'Violenza sui bambini,
quanti bambini vengono violentati con l'illusione che quello che stiano facendo sia un gioco?'
In quel momento non ho retto,
ho iniziato a tremare,
con il mio capo che faceva ripetutamente cenno di no,
'no, no, no, no, no'
continuavo a ripetere a me stessa,
neanche io capivo se quel no fosse un non cedere,
o un non ricordare.
Ho fatto entrambi.
'Soffri il solletico?
Ah, io lo so dove lo soffri di più di tutto.
Vuoi vedere?'
Ricordo la sua mano sulla mia bocca,
le mie lacrime,
le voce che voleva uscire,
ma non c'era..
Anche oggi, in quel momento,
non riuscivo a parlare,
le lacrime scendevano da sole.
Non riuscivo a controllarle,
non riuscivo a controllarmi.
Ho pensato a Ema in quel momento
'Vai in bagno e calmati'
così ho fatto.
Ho attaccato i Get Scared e il mio respiro ha ripreso ritmo regolare,
le lacrime hanno smesso di strabordare.

Ho scoperto che una mia compagna ha subito violenze sessuali nel bagno della sua scuola.
Avrei voluto tanto gridarle
'Non sei sola, ci sono io, so come ci si sente, ti capisco'
Perché quando si tratta di violenza
bisogna parlarne
sempre.
Nessuno di noi è sporco,
so benissimo come ci si sente sporchi, appunto, dopo una violenza sessuale.
Nessuno di noi è inutile,
'Non sei nulla senza di me'.
Ma soprattutto,
nessuno di noi è solo.
-phobos

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