Child-hoodie

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Nelly-Dilemma

Oggi mi sono messa a pensare alla mia infanzia, e mi sono messa a guardare tutti gli album di me da bambina.
(Si ringrazia noemrain per l'ispirazione, lol)

Una domanda mi frulla in testa
'Sono mai stata bambina?'
onestamente, non sento nessun distacco dall'infanzia che dovrebbe sentire un adolescente in genere,
anzi, penso non sia cambiato nulla.
Quindi
Sono io a non essere mai cresciuta
o sono io a non essere mai stata bambina?

Ho sempre avuto uno strano problema con me stessa,
il timore di essere esclusa.
Sono passata dal mio semi-autismo all'asilo
alla mia iperattività alle elementari.

Dal disegnare da sola piuttosto che giocare con gli altri bambini
al voler socializzare e giocare con tutti.

Mia madre fin da bambina ha sempre fatto di tutto perché io m'inserissi,
voleva che fossi carina
femminile
e poco trasandata.

Diciamo che sono cresciuta esattamente l'opposto.

Sempre detto,
fin da bambina avevo un'indole maschile,
dal giocare a pallone in cortile
a fare casino.

Sono cresciuta con gli Articolo 31, Mondo Marcio, Gemelli Diversi, Club Dogo
e mio zio accanto a me.
Mio zio alla mia nascita aveva poco più di 16 anni, mi tiró su come poteva
a furia di partite di calcio,
pomeriggi al campetto
e musica.

Penso che la semplicità dei bambini la persi quando iniziai a lavorare in agenzia.
Quell'esperienza mi ha cambiata non poco.
Il fatto di non sentirmi accettata lì si è accentuato.

Non credo che un bambino debba vivere con il terrore del giudizio degli altri,
è un bambino, per Dio!

Il mio primo contatto fisico non penso abbia distrutto la mia innocenza,
anche perché da bambina non avevo paura,
la vedevo in una maniera totalmente diversa.

'..quel giorno stavamo guardando Holly e Benji alla tv'
'Cazzo bello Holly e Benji'
..ancora pensando a questo scambio di battute non so se sorridere o mettermi a piangere.

Penso che però la cosa mi abbia toccata,
non so bene come,
ma in qualche modo mi ha segnata.

Molte delle mie paure sono legate alla mia infanzia.
Sono terrorizzata a morte da tre cose
Aghi
Uccelli
Contatto fisico.

Allora
iniziamo con gli aghi.
Nel lontano 2008 nel fantastico oratorio del mio paese c'erano animatori che non si potevano considerare animatori.
A ogni bambino che non gli andasse a genio, prendevano una siringa e gli pizzicavano un braccio, fingendo di pungerli.
Diciamo che sia io che Emanuele, da bambini eravamo soggetti a questa perfidia degli animatori.
(Per Emanuele intendo il mio primo fidanzatino, lo trovate in Amore e esperienze)
Dopo quell'anno smisi di frequentare quell'oratorio, fino al 2014 circa.
..e onestamente anche l'idea di lavorare lì come animatrice, mi fa rivoltare lo stomaco.

Continuiamo con gli uccelli
semplicemente da bambina sono stata beccata da un'anatra,
e mia madre è stata capace di passarmi non so come la sua fobia dei piccioni.
Per il resto, sono terrorizzata da tutti i volatili possibili ed immaginabili.

Contatto fisico?
Penso che ormai sia chiaro, lol.

Sono sempre stata aperta sotto il lato sessuale delle cose,
fin da bambina,
non mi sono mai scandalizzata.

Ho una vicina di casa
che quando ero bambina eravamo un sacco amiche,
quando scoprì a 12 anni(?) che i suoi genitori facevano uso di profilattici
me ne parló, quasi terrorizzata.
Ricordo la mia fatidica frase
'C'è qualcosa di male se i tuoi genitori fanno l'amore senza concepire?'
Non capivo che problemi avesse a riguardo,
a me l'idea di due persone che facessero sesso pareva più che normale.

Ero manesca da piccola,
lo sono anche ora.

'Perché non sei scappata tirandogli un calcio nelle palle?'
..forse lo sono più ora che da bambina.

Ho sempre avuto problemi d'autocontrollo.

Sono sempre stata abbastanza viziata.

Quando ero bambina piangevo tantissimo,
più di adesso,
per degli atti di tenerezza.
Una volta mio padre portó me e mio fratello ad un parco giochi, come sorpresa, scoppiai a piangere.
Il problema è che nel piangere mi bloccavo,
non sapevo spiegare perché piangessi.
Poi la gente si dispiaceva,
io mi dispiacevo a mia volta per loro e continuavo a piangere.

Da bambina ero un sacco dolce.
'Hey, mi chiamo Gaia, vuoi giocare con me?'
ora invece è più un
'Non penso debba interessarti il mio nome, levati'

Mi manca essere dolce a volte,
mi chiedo che succederebbe se fossi dolce con tutti.
Senza avere maschere o simili.

Sono sempre stata fragile,
anche da bambina,
ho sofferto di bullismo,
ero debole.
Ora lo sono ancora
ma non lo do a vedere.

Non sono infame come sembro,
dentro di me c'è ancora quella che si faceva chiamare Gaietta
..perché il nome non le faceva rivoltare lo stomaco.
Ora sono Gaietta per pochi,
lo ero per pochi.

A volte penso a come sarebbe essere Gaietta,
e mi vengono i brividi a riguardo.
Non penso mi manchi essere bambina
per quanto io possa essere stata bambina.

Gaietta veniva presa in giro dai compagni di classe,
ha il cazzillo sull'orecchio (semicit)
l'occhio che partiva quando era stanco,
veniva chiamata strabica,
alieno
e le importava del parere della gente.

Non penso tornerei indietro,
odio l'idea di poter essere schiacciata di nuovo.

Ero una bambina nei panni di una grande
al posto del vestitino avevo una felpa,
e al posto di quello che ho ora al lato del petto, forse avevo un cuore anche io.
Forse l'ho ancora,
ma ho imparato a far finta di non averlo,
di non averne bisogno.

#quotd Vi siete mai sentiti bambini di nuovo, in qualche momento al di fuori dell'infanzia?

Non ho idea del perché io sia qui,
di nuovo,
dopo aver annunciato di voler smettere di scrivere.
Risposta?
Ho bisogno di mettere i miei pensieri su carta,
ho bisogno che qualcuno li legga,
e magari si esprima,
con e contro di me.
Ho ancora certe manie di protagonismo che non avevo neppure a 8 anni.
Alcuni miei lettori mi hanno scritto qui chiedendomi come stessi.

Perché quello che scrivo dice anche tanto di come sto.
Il mio smettere di scrivere è dipeso anche da questo.
Ho capito che però chi vuole sapere veramente i cazzi tuoi, lo viene a sapere, wattpad o non wattpad.
Non farò nomi,
ma qualcuno si sentirà tirato in causa.

Mi siete mancati.
(esageratissimo, manco da poco meno di una settimana, ma davvero, mi siete mancati)
Spero anche io di essere mancata a voi.

-phobos

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