Capitolo Tre

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Ho camminato per ore e l'unico risultato ottenuto è stato quello di ritrovarmi da un benzinaio a più di due ore di distanza da casa mia

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Ho camminato per ore e l'unico risultato ottenuto è stato quello di ritrovarmi da un benzinaio a più di due ore di distanza da casa mia. Ma nonostante tutto non mi pento della mia decisione, inizio a sentirmi stanca perciò mi siedo sul marciapiede appoggiando i gomiti sulle ginocchia e la testa sulle mie mani. Chiudo gli occhi per qualche istante prima di sentire il rumore di un motore d'auto, apro gli occhi di scatto e, poco lontano da me vedo il veicolo da cui, dal posto del conducente, esce un ragazzo; i suoi capelli sono neri, leggermente ricci e talmente unti che potrei friggerci delle patatine, il suo viso è tutto macchiato da chiazze nere ma i suoi occhi, azzurri, non fanno che spiccare in una figura così trasandata.

Non posso fare a meno di fissare ogni sua mossa perché non mi sembra molto rassicurante, forse è solo suggestione o, forse, è qualcosa di reale ma sento proprio di non potermi fidare di lui. Improvvisamente corre verso la mia direzione, avvicino il borsone stringendolo un po' di più. Non contiene chissà cosa, è vero, ma è tutto ciò che ho. "Scusami, avresti dieci dollari in carta? Al momento ho solo moneta" la sua voce è roca, come se si fosse appena svegliato o non parlasse da diverso tempo e non l'avesse schiarita. Scuoto la testa senza proferire parola mentre il mio sguardo si abbassa verso le scarpe da ginnastica consumate.

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