Capitolo Cinquanta

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Usciamo dalla Chiesa e corriamo verso la sua auto "Adesso ti offro quella cena" sorrido mentre mi aiuta ad entrare nell'auto, grazie al enorme vestito l'azione mi risulta molto difficile, si siede al mio fianco e sorride a sua volta "Sembri una me...

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Usciamo dalla Chiesa e corriamo verso la sua auto "Adesso ti offro quella cena" sorrido mentre mi aiuta ad entrare nell'auto, grazie al enorme vestito l'azione mi risulta molto difficile, si siede al mio fianco e sorride a sua volta "Sembri una merdosa bomboniera!" Esclama improvvisamente facendomi ridacchiare "È esattamente quello che ho pensato io" accende il motore e l'unico rumore che si sente è quello dei nostri respiri.

"Quest'auto apparteneva al mio vicino di casa, era un uomo un po' suonato ma gli volevo bene, amavo passare il mio tempo con lui. Ogni volta mentre parlavamo aggiustavamo l'impala e quando è morto sua moglie me l'ha regalata, credo che sia la cosa più preziosa che ho mai avuto" e perché ha deciso di dirmelo proprio ora?

"Mio fratello era geloso del fatto che mi avessero regalato l'auto, non ho mai capito perché ce l'avesse tanto con me. Tutto ciò che ho sempre fatto è stato volergli bene" mi volto verso di lui, "Lui non te ne voleva?" Alza le spalle, "Credo che a modo suo me ne volesse, ma è sempre stato così distante. Mi ha sempre fatto sentire come se gli stavo rubando qualcosa..." fa un mezzo sorriso, "Mi dispiace solo che non abbia mai capito quanto gli volevo bene".

Entra nel parcheggio del Burger King e al che gli lancio un'occhiataccia, pensavo che scherzasse quando ha parlato di un fast food "Che c'è? Ho solo venti dollari perché mi sono dovuto comprare lo Smoking!" Alzo gli occhi al cielo in modo giocoso e lui guida fino alla cassa del drive, ordina tutto senza neanche chiedermi cosa voglio. La cassiera ci guarda in modo strano per poi trattenere le risate "Che c'è? Conosco i tuoi gusti" appena la ragazza ci passa il sacchetto di carta e N parcheggia, entrambi usciamo dall'auto e ci sediamo sul cofano. "E se ci sposassimo?" Scoppio a ridere mentre stringo il panino tra le mani, "Andiamo, non è divertente" mi guarda totalmente serio, "Dico davvero, non vorresti essere la signora lettera di alfabeto? Abbiamo già i vestiti" Stringe tra le dita il suo anello di cipolla per poi inginocchiarsi ai miei piedi, "Cosa stai facendo idiota?" Borbotto, mentre arrossisco per l'imbarazzo "Madeleine Homeless Citron, vuoi sposarmi?"

"Dai, non è più divertente" gli lancio un'occhiataccia, lo osservo per qualche secondo e capisco che è serio "È una follia" mormoro, "Ne sono consapevole Madeleine, ma perché no?" Notando che non sembro intenzionata a cambiare idea abbassa lo sguardo a terra, "Hai ragione, è decisamente una follia" mormora sorridendo, si sta per rialzare da terra ma lo fermo prima che possa farlo facendo un gesto con la mano. Sorrido, "Va bene" forse mi sto lasciando trasportare da tutto il suo entusiasmo, ma credo seriamente di volerlo fare. Si alza immediatamente in piedi, afferra il mio viso tra le mani per poi baciarmi, improvvisamente non sento più la terra sui miei piedi perché mi ha sollevata e mi sta facendo volteggiare. Entrambi scoppiamo a ridere per poi scambiarci nuovamente un bacio.

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