Capitolo Ventisei

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"Dovresti toglierti i vestiti" incrocio le braccia al petto, "E perché mai?" Si inginocchia avvicinandosi al piccolo camino del rifugio, "Homeless, i nostri vestiti sono fradici e le tue scarpe puzzano

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"Dovresti toglierti i vestiti" incrocio le braccia al petto, "E perché mai?" Si inginocchia avvicinandosi al piccolo camino del rifugio, "Homeless, i nostri vestiti sono fradici e le tue scarpe puzzano. Dovevi proprio schiacciare quella cacca di cane?".

Alzo gli occhi iniziando a tremare leggermente a causa del freddo, "Sai com'è, porta fortuna" scuote la testa divertito mentre le goccioline d'acqua scorrono lungo il suo viso per poi finire a terra, la maglietta bianca è attaccata al suo corpo e lascia intravedere i suoi addominali leggermente definiti "Questo temporale non ci voleva proprio" dice facendomi tornare alla realtà.

"Direi che siamo stati fortunati a trovare questo rifugio abbandonato" annuisce in modo impercettibile per poi concentrarsi sul camino, sta provando ad accendere un fuoco "In televisione ci riescono subito, dannazione" si lamenta, nel frattempo mi guardo intorno.

Al centro della stanza c'è un piccolo tavolo in legno intagliato con affianco una sedia e vicino alla parete c'è un divano letto con sopra una coperta grigia. L'idea di passare la notte qui non mi entusiasma affatto, ma l'alternativa è restare in auto.

Improvvisamente sento uno strano scoppiettio "Ce l'ho fatta!" Esclama, si porta le mani sulla maglietta e la alza "Oh! Cosa stai facendo?!" Chiedo imbarazzata e quasi non mi strozzo con la mia stessa saliva quando se la toglie, "Non mi voglio prendere un raffreddore" risponde semplicemente. Sì, ma così fa prendere a me un infarto.

Mi volto imbarazzata, "Avremmo dovuto portare il cambio" borbotto, "Avremmo solo bagnato altri vestiti inutilmente, Homeless puoi toglierteli. Non ti guarderò, te lo giuro" alzo gli occhi al cielo, "Certo perché dovrei fidarmi?".

"Perché ti sto dando la mia parola e se c'è qualcosa che non voglio perdere è la fiducia che hai nei miei confronti" non so perché ma nel sentire questa frase il mio cuore inizia a battere più velocemente, eppure non sono spaventata né stremata a causa di una corsa.

Inizio a togliermi le scarpe, i pantaloni per poi levarmi anche la maglietta, quando mi volto noto che lui non mi sta guardando. Sta solo cercando di sistemare il divano letto.

Alla fine N si è sdraiato a terra, nonostante faccia freddo e senza neanche la coperta. Non sopporto questo stupido ed egocentrico ragazzo, ma nonostante questo mi sento in colpa abbiamo dormito altre volte insieme ma farlo da mezzi nudi era troppo imbarazzante per me così lui senza insistere si è creato un posticino in cui dormire a terra "Stai dormendo?" Mormoro spezzando il silenzio che si era creato nella stanza, che prima veniva interrotto solo dal rumore delle gocce di pioggia che finiscono sul vetro della finestra, "Sì" risponde "N?".

"Dimmi" non ci credo che sto davvero per dirlo, "Ho freddo, potresti venire a scaldarmi?" Scosta leggermente le coperte per per potervicisi infilare e le sue braccia avvolgono il mio corpo. La mia pelle viene a contatto con la sua e mentre le mie guance si tingono di un rosso acceso mi stringo a lui che mi stringe a se, per quanto la situazione sia imbarazzante nulla mi è mai sembrato più naturale di come mi sembra lo stare tra le sue braccia adesso.

"Homeless?" Sento la sua voce chiamarmi mentre sto per addormentarmi. Emetto uno strano verso per fargli capire che lo sto ascoltando, che non sto dormendo "Grazie", "Perché mi stai ringraziando?" Chiedo leggermente intontita a causa del sonno, non sono neanche sicura del fatto che abbia realmente parlato "Perché grazie a te mi sento meno solo".

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