Capitolo Otto

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"Ma non dovevi fare benzina? Non mi sembra che questa cosa ne abbia realmente bisogno" il ragazzo al mio fianco si porta una mano sul petto "Non parlare male della mia Baby, comunque in realtà sei talmente tanto bella che ho scordato la mia frase ...

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"Ma non dovevi fare benzina? Non mi sembra che questa cosa ne abbia realmente bisogno" il ragazzo al mio fianco si porta una mano sul petto "Non parlare male della mia Baby, comunque in realtà sei talmente tanto bella che ho scordato la mia frase da rimorchio, quindi ho finto di non avere i soldi per la benzina" spalanco gli occhi, "Stai scherzando vero?" Alza e abbassa velocemente le sopracciglia, "Tesoro, io non scherzo mai" Mormora prima di aprire la porta, con un gesto della mano mi fa capire che mi sta tenendo la porta. Prende un cesto dal mucchio e si affretta ad andare nel reparto che da sempre mi è stato proibito: il reparto schifezze.

Con passo incerto lo seguo, prede un pacco di patatine, al gusto bacon, e iniziare a mangiarle come se nulla fosse, "Ma non ha senso" mi riferisco alla sua stupida scusa per parlarmi, scrolla le spalle, "Mi andava di parlarti e l'ho fatto piccola homeless. Chissà forse è stato il destino a farmi passare per quella stazione di benzina dove ti trovavi tu" ridacchio leggermente "Cose come il destino non esistono, è tutto prestabilito" annuisce poco interessato e capisco che è quel tipo di persona che si ancora alle proprie idee, in un secondo momento mi rendo conto del nomignolo che ha usato "Homeless?" Fa un mezzo sorriso piegando la testa di lato, come per vedere meglio il mio viso, "Sì, Homeless" che senso avrebbe litigarci? Tra poco sarò sola, tra poco sarà finito tutto.

Nel frattempo il commesso osserva ogni nostra mossa con fare annoiato, mi sarei aspettata che si sarebbe lamentato perché questo folle sta mangiando le patatine prima di averle pagate e invece non è affatto interessato a ciò che stiamo facendo, mi allontano dal ragazzo che si strafoga di patatine e Redbull per avvicinarmi al reparto delle tinte, tendo la mano afferrando uno tra i tanti piccoli pacchi. Mi rigiro tra le mani per un po' la tinta blu finché il ragazzo non mi raggiunge nuovamente, con il cesto mezzo pieno di cose che sembrano buttate lì a caso.

"Non ti capisco davvero" borbotto prima di rimettere il pacchetto al suo posto, "Le tue priorità sono evidentemente altre, ma sprechi soldi per prenderti-" prendo tra le mani una lattina tra le tante, "-delle lattine di Redbull?" Unisce il pollice e l'indice per poi colpirmi sulla fronte, "Allora sforzati di capire, non mi importa delle 'mie necessità' -mi scimmiotta- prendo ciò che mi va perché posso permettermi di pensare in maniera egoistica".

Dallo scaffale recupera la tinta e la butta nel piccolo cesto che contiene un paio di cose, il che gli fa guadagnare un'occhiata confusa da parte mia "Impara ad essere egoista anche tu, il mondo ne è pieno e i moralisti come te non lo salveranno, lo rovineranno a causa della loro continua insoddisfazione".

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