Capitolo Cinquantaquattro

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N inizia a incidere delle scritte sulla testata del letto, "Cosa stai scrivendo?" Domando appoggiando il mento sul tavolo gelato "Che non dimenticheremo mai l'estate del 2016" mormora del tutto concentrato, si volta verso di me sorridendo "Fatto, ...

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N inizia a incidere delle scritte sulla testata del letto, "Cosa stai scrivendo?" Domando appoggiando il mento sul tavolo gelato "Che non dimenticheremo mai l'estate del 2016" mormora del tutto concentrato, si volta verso di me sorridendo "Fatto, vieni a vedere" mi alzo svogliatamente trascinando i piedi,  salgo sul letto appoggiando il sedere sui talloni, passo le dita sulla scritta "Hai una scrittura pessima" il ragazzo al mio fianco mi da una leggera spallata, "È sempre migliore della tua" borbotta fingendosi offeso.

Al che stringo le braccia intorno al suo collo per poi dargli un bacio sulla guancia "Ho un'altra sorpresa" afferma frugando tra le tasche dei suoi jeans, "Mi stai viziando" tira fuori una chiave che come portachiavi ha una piccola scatola di plastica trasparente con un fiore pressato, "Cos'è?".

"Una chiave" risponde ovvio, alzo gli occhi al cielo "Cosa apre?", "La porta della nostra casa in Francia" spalanco gli occhi, "Hai comprato una casa?" Balbetto del tutto sconvolta, lo stesso ragazzo che non vuole pagare una camera d'albergo adesso ha addirittura comprato una casa? "Un piccolo cottage, ricoperto di rampicanti. Non è perfetto, ci sono davvero molti lavori da fare ma Blake era felice di liberarsi della vecchia residenza estiva di famiglia".

"Perché proprio in Francia? È così lontana da tutti", "Una volta mi hai detto che in una casetta così, in Francia hai vissuto i tuoi unici momenti sereni, io voglio che la nostra vita sia sempre così: serena. Ti immagino già seduta sull'erba con i capelli azzurri che svolazzano a causa del vento, magari che leggi qualcosa mentre io gioco con i nostri bambini" i miei occhi si riempiono di lacrime, "Hey" mi stringe tra le sue braccia, "Non volevo farti piangere Homeless, ma dovremmo pure casarti, no?" Dalle mie labbra fuoriesce una risata spezzata da un singhiozzo involontario. "Stupido" mormoro appoggiando la stessa sul suo petto, "Sono solo felice, non avevo mai pensato seriamente al mio futuro, anzi, un po' mi spaventava ma sentirti parlare di noi in quella maniera mi fa venire voglia di raggiungere quel futuro".

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