Capitolo Venticinque

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"Rimango dell'idea che avresti dovuto provare intimo" si lamenta per l'ennesima volta

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"Rimango dell'idea che avresti dovuto provare intimo" si lamenta per l'ennesima volta. Alzo gli occhi al cielo, mentre lui apre la portiera dell'auto. "Non mi vedrai mai in intimo" mi guarda sorridendo, "Hai ragione, per fare sesso bisogna essere nudi" ammicca mentre posiziono le buste sui sedili posteriori, riesco a vedere il suo volto attraverso lo specchietto è il suo sguardo è puntato sul mio sedere e non tenta neanche di mascherare la cosa. "Ugh, non faremo mai sesso" esco dai sedili sistemandomi meglio la maglietta, "Prima o poi sarai ardente di desiderio e io, il tuo grande amore, sarò lì nudo ad aspettarti" riduco gli occhi a due fessure "Stai tranquillo, non accadrà. Non ho mai desiderato nessuno" il suo sguardo si fa sorpreso "Aspetta, ma sei vergine?" Qualcosa del mio sguardo, probabilmente, gli fa capire che è vero al che scoppia a ridere "Oddio, quindi è per questo che sei così frigida? Sei una repressa!" Alzo gli occhi al cielo "Almeno dimmi che hai dato il tuo primo bacio" mi siedo al mio posto incrociando le braccia al petto, il mio silenzio gli fa capire che non l'ho mai fatto.

La sua reazione è a due poco esagerata, si siede al posto del conducente, "Homeless, ma come è possibile? Hai ventidue anni" gonfio le guance, "Non tutti siamo assetati dal sesso" affermo tentando un approccio fiero, ma la verità è che sono in imbarazzo non perché non ho mai neanche fiorato un ragazzo, ma perché, a pensarci bene, lui sta diventando la persona con cui sto avendo più 'prime volte', "Almeno ti sei mai innamorata?" La sua risata si interrompe solo dopo un po' e restiamo a guardarci negli occhi per diverso tempo prima che il suo viso inizi ad avvicinarsi al mio. Vorrei potermi allontanare, ma la verità è che da molto tempo, senza una ragione apparente, mi chiedo come siano al contatto quelle labbra che sembrano tanto morbide. Schiudo le labbra, i nostri nasi si toccano ma le nostre labbra finiscono solo per sfiorarsi perché dal dietro un'auto suona il clacson per fargli capire che deve muoversi a lasciare il parcheggio.

Istintivamente mi tocco le labbra con le dita mentre lui è concentrato sulla strada, non fa commenti ironici, non dice assolutamente nulla forse perché, effettivamente, non è successo nulla e non capisco perché una parte di me ne sia delusa o perché non fossi in grado di reagire. Dopo diversi minuti di silenzio lo ringrazio, "Perché mi stai ringraziando?" Aggrotta le sopracciglia confuso, "Per avermi comprato questi vestiti e, non credevo che l'avrei mai detto, ma mi sono divertita".

"Ne sono felice" socchiudo gli occhi, "Ma ciò che mi ha davvero sorpreso è il fatto che hai pagato" sul suo viso compare un mezzo sorriso che mi rincuora perché pare che niente sia cambiato nonostante il quasi incidente di poco fa, se ho imparato una cosa nella mia vita è che la passione rovina tutto perché una volta spenta non resta più niente "Succede anche ai migliori" io non voglio invaghirmi di lui, io non devo invaghirmi di lui.

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