Capitolo Sedici

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Mi stringo nella felpa che mi ha fatto indossare mantenendo lo sguardo chino sulle mie scarpe

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Mi stringo nella felpa che mi ha fatto indossare mantenendo lo sguardo chino sulle mie scarpe. "Non so ancora il tuo nome" affermo dopo un po', piego la testa di lato per vedere il suo viso ben nascosto sotto un vecchio berretto, il suo viso illuminato dal sole, è constato che, in confronto a me, sembra un gigante "E non ti serve saperlo" mi fermo di colpo, lui cammina un altro po' prima di realizzare che non lo sto seguendo "Che c'è?", "Dovrò pure chiamarti in qualche modo..." fa cadere le braccia lungo il corpo e sbuffa, come a farmi capire che è stanco delle mie continue domande. Notando che che non sono disposta a cedere mi risponde "N, puoi chiamarmi N, sei contenta? Ora puoi smetterla di attirare l'attenzione e continuare a seguirmi?" Ma che razza di nome è N? Non credo neanche che lo sia, è solo una lettera. No, non sono affatto soddisfatta. Non so ancora il nome della persona con cui condivido il letto. Certo, se avesse voluto mi avrebbe già fatto del male o lasciata lì.

Ma è una questione di fiducia, io mi sto fidando di lui, perché non può fare altrettanto? Faccio una breve corretta fino a raggiungerlo perché che è parecchio distante da me "Quindi? Dove stiamo andando?" Ripeto per l'ennesima volta, "Homeless, chiudi la bocca o sarò costretto a trovare un modo per zittirti" la mia mente si riempie di strani scenari violenti che mi portano immediatamente a zittirmi finché non arriviamo davanti ad un nightclub.

"Devi soddisfare i tuoi bisogni e mi hai portato con te? Guarda che me ne vado, sei disgustoso!" Alza gli occhi al cielo, "Madeleine, credi davvero che pagherei qualcuno per fare sesso?" Non mi lascia il tempo di rispondere che a bassa voce sussurra un "Sono gli altri che pagherebbero per fare sesso con me" sto per aprir bocca, ma prima che possa farlo lui inizia a bussare con prepotenza alla porta. Dopo qualche minuto ci apre un ragazzo, i suoi capelli sono per metà rosa e metà neri. Il volto è ricoperto di tatuaggi, ma quel inchiostro nero non nasconde la sua semplice, ma accattivante, bellezza. "N!" Esclama ancora leggermente intontito, per poi stringere in un abbraccio il ragazzo al mio fianco.

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