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"Sono francese anch'io, ma il tuo accento è qualcosa che ti tradisce facilmente" espira il fumo dalle narici, il che mi fa pensare ad un drago, l'immagine che mi è venuta in mente mi fa sorridere. Il ragazzo ricambia il sorriso e compie un'altra volta quella azione, N finge un colpo di tosse "Mi dispiace bloccare la vostra conoscenza sul nascere, ma siamo qui per lavoro" gli ricorda, "Cazzo, da quando sei così formale?" Si lamenta il ragazzo passandosi una mano tra i capelli, "Va bene cerbiattina, ho solo bisogno di una foto e tra due o tre settimane il documento dovrebbe essere pronto" annuisco nonostante non capisca ancora adesso a cosa mi possa servire un documento falso, sono maggiorenne da un anno. Posso bere e prendermi alcolici da sola.
"Posso sapere come mai vi serve?" N alza gli occhi al cielo, non capisco perché sia così nervoso, in fondo, sembrano amici di vecchia data. "L'ho rapita, ora possiamo procedere?" Bello sguardo del ragazzo dai capelli bicolore non c'è il minimo sbigottimento, è come se fosse una cosa totalmente normale per lui. "Cazzo!" Esclama eccitato, "Non ti sei rammollito del tutto allora! Sai, cerbiattina, gli ho insegnato io a rubare" mi spiega con una certa fierezza, come se N fosse il suo discepolo che prenderà il suo posto una volta morto "È qualcosa di cui andare fieri? Potrei essere il suo ostaggio o qualcosa del genere".
"No, N è un bravo ragazzo" afferma del tutto convinto, "Ti sta aiutando, vero? È proprio da lui" tiene la sua testa stretta dal suo braccio e gli scompiglia i capelli, quando si libera dalla morsa N gli tira una gomitata sullo stomaco e mentre il ragazzo si piega in due dolorante lui mormora frasi come 'così impari' o 'non mi toccare più'. Nel viso di N vi è un sorriso, uno di quelli spontanei non come quelli maliziosi o scherzosi che rivolge a me. È un N del tutto nuovo.
