Capitolo Trentacinque

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Ad ogni lacrima il mio dolore sembra rigenerarsi, come si può passare dall'essere tanto spensierati e felice al sentirsi morire perché la persona a cui tieni di più non sembra volersi svegliare? Come se le braccia di Morfeo fossero più confortanti...

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Ad ogni lacrima il mio dolore sembra rigenerarsi, come si può passare dall'essere tanto spensierati e felice al sentirsi morire perché la persona a cui tieni di più non sembra volersi svegliare? Come se le braccia di Morfeo fossero più confortanti delle mie, ma non capisce quanto ho bisogno di lui? Di sapere che se sta effettivamente bene? Passando per la Hall ho finto che N fosse ubriaco e avesse avuto una rissa, nulla di preoccupante. Al che il ragazzo si è offerto di aiutarmi, ma per impedirgli di capire che il N stesse davvero male gli ho detto che ce la facevo da sola.

Non so se N abbia bisogno di cure mediche, ma anche se fosse, per colpa mia non può riceverle. Da quando ci conosciamo non ho fatto altro che arrecargli dei problemi, sono stata un grande peso. I siedo al suo fianco stringendogli la mano tra le mie, la sua è così fredda, i miei pensieri divagano finché non sento l'alta sua mano trascinarmi verso il basso portandomi ad avere la testa appoggiata sul suo petto "Stai piangendo?" Volto il capo dall'altra parte sentendomi improvvisamente imbarazzata, "Non ti svegliavi più" scoppia in una fragorosa risata, che mi lascia interdetta "Credi che basti così poco per fermarmi?" Il suo tono torna serio, "Homeless, non sai quanto mi dispiace averti fatta preoccupare. Ma sono felice, lo sono davvero tanto perché la mia bella Dea ha pianto per me".

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