Dopo diversi chilometri l'auto inizia ad arrancare prima di fare strani suoni e fermarsi di colpo, "Cazzo!" Urla sbattendo il palmo contro il volante, "Uhm, avresti dovuto fare benzina" cerco di sdrammatizzare la situazione, "Ma non mi dire! Adesso mi dici chi diavolo era quella donna che urlava il tuo nome in maniera isterica" si volta verso di me, "Mia madre".
I suoi occhi sembra quasi che stiano per uscirgli dagli occhi e giurerei di vedere del fumo uscirgli dalle orecchie, come se stesse provando a far funzionare quel piccolo cervelletto che si ritrova. "Ma non eri una senzatetto?", "Sei tu che hai tratto le tue conclusioni, io non ti ho detto proprio niente se non il mio nome che ti fa talmente schifo che usi quello stupido nomignolo!".
"Dobbiamo fare qualcosa" cambia discorso, "Potrei chiamare un carro attrezzi" propongo sventolandogli il telefono davanti, "Quindi tu saresti scappata di casa e tua madre ti starebbe cercando, giusto?" Annuisco leggermente titubante, non capisco il perché di questa domanda "Crederanno che ti ho rapito! Cazzo, questa è l'ultima volta che aiuto una ragazza solo perché è carina" parla tra se e se, "Dammi qua" indica con il capo il telefono, glielo passo ed è una questione di pochi secondi prima che lo lanci fuori dal finestrino "Cosa hai fatto?!".
"Ascoltami bene" posiziona una mano sulle mie per farmi capire di dovermi fermare dal togliere la cintura per andare a recuperare l'oggetto. "Se lo tieni ci localizzeranno immediatamente e d'ora in poi, che ti piaccia o meno, viaggerai con me: ci hanno visto insieme e grazie al tuo 'lasciarmi trarre le conclusioni' rischio di finire in prigione per rapina di persona. Ora scendi e dammi una mano a trasportare l'auto".
Non lo ammetterei neanche sotto tortura, ma il fatto di viaggiare con lui, che sembra tanto sicuro di se, mi rende a mia volta più sicura. Scendo dall'auto e lo affianco, il mio sforzo rispetto al suo è minimo, ma sento comunque le braccia pesanti e le gambe stanche dopo neanche qualche chilometro. Più volta mi soffermo a guardare il suo volto sporco ed imperniato di sudore, senza che lui se ne accorga, non posso fare a meno di pensare a quanto sia bello il suo viso ma, al contempo, che in una situazione differente non l'avrei minimamente considerato.
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Drive
Short Story"Avevamo solo qualche dollaro, una vecchia impala del sessantasette e tanti sogni da realizzare. Forse non era molto, ma tutto passava in secondo piano perché l'importante era restare insieme". © cryharry_ iniziata il: 01/10/2017 teminata il: 04/11...