-mamma! Noi usciamo!- urlo sperando che mi senta. Ma quando non mi risponde mi avvio già verso la cucina.
-mamma, noi andiamo- ripeto guardandola.
-va bene, torna entro mezzanotte- è strano, di solito non mi dice mai a che ora tornare, anche se comunque non torno mai troppo tardi.
-perchè?-le chiedo stranita.
-perchè se dovete anche vedere dei film a casa poi si fa tardi- dice in tono nervoso.
-okay, comunque non lo facciamo più, Benji e Beckie devono andare con i genitori ad una specie di strana riunione con le loro famiglie verso le 10- dico rassicurandola.
-Grace, muoviti! Benji ci sta aspettando fuori!- urla la mia migliore amica.
-ciao mamma- la saluto velocemente dirigendomi verso la porta.
-eccomi- dico appena arrivata di fronte alla mia migliore amica.
-andiamo- percorriamo il vialetto nel mio giardino e appena uscita dal portoncino vengo avvolta in un abbraccio.
-auguri, diciassettenne- dice Benji sorridendo.
-grazie, diciottenne- ridacchio.
-dai, muoviamoci, sono già le 8:20, abbiamo poco tempo- ci interrompe Beckie fissando l'orologio.
-si, okay calma, metti ansia- ridacchio.-mhh, secondo me stareste bene insieme- dice Benji mordendo un pezzo di pizza.
-è la stessa cosa che ho detto io!- esclamo.
-no! Cioè si, però non lo so, boh, mi piacerebbe, a me piace, forse, però io non gli piaccio- balbetta Beckie.
-che ne sai?- Benji fa l'occhiolino e un sorriso gigante spunta sulla bocca della mia migliore amica.
-che vuoi dire?- chiede senza smettere di sorridere.
-voglio dire che, forse, io potrei aver introdotto un certo argomento e che lui potrebbe avermi detto che prova qualcosa per te.-
-COSA STAI DICENDO?!- Beckie salta in piedi e tutti nella pizzeria si girano verso di noi, lei si siede di nuovo e si mette le mani sulla faccia.
-semplicemente la verità- ridacchia Benji.
-Lo sapevo!- esclamo.
-vedi che ho sempre ragione?-
-si, okay forse- intanto Beckie è diventata rossa come un peperone.
-come forse? Ammettilo, io ho sempre ragione- ridacchio.
-si, va bene- sospira.
-ma solo perché è il tuo compleanno.--a domani- dico abbracciando Benji.
-sicura che non vuoi che rimanga con te?-
-non preoccuparti, se devi andare vai- lo rassicuro.
-ciao- passo dalle braccia di Benji a quelle di Beckie.
-ci vediamo domani- appena mi stacco da lei inizio ad andare verso casa.
-ciao ragazzi!- urlo prima che entrino in macchina e continuo a camminare, abito a poche decine di metri da qui ma inizio ad avere paura quando mi vengono in mente le scene dell'ultima volta che sono tornata a casa da sola. Scuoto la testa cercando di scacciarle e continuo a camminare più velocemente e presto mi ritrovo davanti al cancello, lo apro e appena entro nel mio giardino tiro un sospiro di sollievo. Cammino più lentamente fino alla porta di casa che apro lentamente. Bennie mi corre incontro e mi abbasso per accarezzarlo.
-ehi bello-
Quando mi alzo per chiudere la porta vedo mia mamma seduta sul divano.
-ciao mamma- esclamo.
-ciao- risponde.
-io vado su- dico iniziando a salire le scale.
-va bene, buonanotte-
Arrivo in camera e mi metto subito nel letto, senza neanche togliermi il vestito, non ne ho voglia, ho sonno e non mi interessa nient'altro.

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Le ali della libertà
FantasyGrace è stata portata dalla madre a Los Angeles all'età di 5 anni, non ha mai capito il motivo di questo gesto così inaspettato ma si è adattata a tutte le novità senza opporsi. Presto si ritroverà a dover far fronte a delle nuove, incredibili scop...