Non so che fare, mi guardo intorno come una deficiente e il mio sguardo si fissa sull'uomo steso a terra, ho una dannata paura che possa risvegliarsi, devo andarmene da qui, devo chiamare qualcuno, mi serve il telefono, lo cerco con lo sguardo e vedo che è proprio vicino ai miei piedi, pensavo l'avesse lanciato più lontano. Mi abbasso e lo raccolgo da terra, senza pensarci compongo velocemente il numero di Benji.
-Hei, sei arrivata?- risponde calmo.
-Benji, ti prego vieni, sono nella scorciatoia- dico con le lacrime agli occhi e la voce sottile.
-che succede- chiede preoccupato.
-vieni subito.... ti prego- mi esce un singhiozzo e scivolo a terra con la schiena sempre appoggiata al muro.
-arrivo!- urla senza fare altre domande.
Non so che fare, ho quest'uomo davanti, accasciato a terra e penso che da un momento all'altro possa alzarsi e farmi del male.
Mi faccio forza e mi alzo, allontanandomi da lui di un paio di metri, poi dei fari di una macchina spuntano dal vicolo, accecandomi, presto si spengono e vedo il mio migliore amico corrermi incontro, con la poca forza che mi é rimasta vado verso di lui e mi butto tra le sue braccia, iniziando a piangere a dirotto.
-che e successo?- chiede guardando l'uomo steso a terra mentre mi accarezza i capelli per tranquillizzarmi, io non gli rispondo, non ce la faccio.
-okay, non fa niente, stai tranquilla, ora sei con me, è tutto passato- mi prende in braccio e mi porta in macchina facendomi sedere sulle sue gambe. Si toglie la felpa e me la mette sulle spalle.
-ehi, non preoccuparti, ci sono io- sussurra continuando ad abbracciarmi. Tra le sue braccia sto bene, mi sento al sicuro, so che finché c'è lui non può succedermi niente.-buona notte- dice allontanandosi dopo avermi messo sotto le coperte, sta per uscire dalla finestra della mia camera quando inizio a tremare e ad avere paura, non voglio che se ne vada, non voglio rimanere sola.
-resta, ti prego- sussurro, e lui, senza farmelo ripetere si avvicina a me e si stende sul letto, affondo la testa nell'incavo della sua spalla e inspiro il suo profumo.
-ti voglio bene- mi sussurra tenendomi stretta a lui.-stai scherzando? Io lo uccido quel bastardo!- esclama Benji sputando quasi il caffè.
-ti aiuto io! Quello non merita di vivere un secondo di più- aggiunge Beckie.
Io faccio un piccolo sorriso, non riesco neanche a pensare a quello che è successo, non so dove ho trovato la forza di raccontarglielo.
-ma come hai fatto a scappare- chiede Beckie sedendosi sul mio divano.
-io non..- mi blocco, non so perché, ma sento di non poter raccontare la verità, anche se vorrei davvero tanto.
-gli ho tirato un calcio ed è caduto a terra, poi ho preso un ramo e l'ho colpito alla testa- invento la prima cosa che mi viene in mente, di solito non so mentire ma questa volta mi è riuscito molto bene.
-okay, ora basta parlare di questo, organizziamo la serata del tuo compleanno- dice Benji capendo che parlare di questo argomento mi fa male.

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Le ali della libertà
FantasiGrace è stata portata dalla madre a Los Angeles all'età di 5 anni, non ha mai capito il motivo di questo gesto così inaspettato ma si è adattata a tutte le novità senza opporsi. Presto si ritroverà a dover far fronte a delle nuove, incredibili scop...