-mi dispiace tanto, troppo-
-tranquilla- sussurra, sento le sue lacrime bagnarmi. Lui è sempre stato il mio punto fermo, quello che mi asciugava le lacrime ed ora devo riuscire a consolarlo io, il problema è che non riesco a consolare neanche me stessa in questo momento.
-ehi, tranquillo, tornerò- mi stringo più forte a lui quando sento un rumore provenire da giù al palazzo, è Aiden, devo andare. Al pensiero che tra pochi minuti non sarò più con Benji la tristezza mi avvolge e inizio di nuovo a singhiozzare.
-ti voglio tanto bene-
-anche io-sussurra.
-devo andare- dico continuando a piangere.
Lui mi stringe forte prima di lasciarmi andare, lo guardo e vedo le lacrime rigargli il viso, probabilmente è la stessa cosa che lui vede guardandomi.
-tornerò- sussurro prima di voltarmi, inizio a camminare ma poi mi blocco e prima che lui chiuda la porta corro a dargli un altro breve abbraccio.
Appena sono giù dalle scale mi trovo davanti Aiden che mi guarda stranito, mi asciugo subito le lacrime e inizio a guardare il pavimento senza parlare.
-stai be..- si interrompe quando vede che sono già uscita fuori dal palazzo, aumento il passo per evitare il discorso con lui, non ce la faccio a parlare con nessuno, voglio solo buttarmi sul letto e piangere, ultimamente capita spesso senza Benji.
Appena arrivata nel piccolo parchetto sto per spiccare il volo quando Aiden mi chiama.
-ferma-
-non voglio parlarne!-urlo
-si okay, ma col teletrasporto facciamo prima- mi sento una stupida, perché ho pensato che gli potesse interessare di me, era ovvio che voleva che mi fermassi solo per dirmi questo.
Mi avvicino a lui e gli afferro il braccio.
-mi dispi a c e- la sua voce si dissolve alla fine a causa del teletrasporto ma riesco comunque a capire benissimo quello che ha detto, mi dispiace? detto da lui? da quando gli dispiace qualcosa? da quando si interessa di me?
In qualche secondo sento di nuovo il pavimento sotto i piedi e per poco non cado se non fosse che sento qualcuno sorreggermi.
Per un attimo penso sia Aiden ma poi vedo Darren davanti a me.
-Darren, grazie-
-cosa ti é successo?hai pianto?-
-no.. cioè si però...lascia stare- dico abbassando lo sguardo e vedo Aiden avvicinarsi a noi e fare un cenno a Darren.
-puoi andare in camera-dice il ragazzo gentilmente e io non me lo faccio ripetere due volte.
-le ho fatto incontrare il migliore amico-
-cosa!!?? non puoiii-
-lo so, ma mi ha pregato, le manca, non possiamo separarli per sempre,probabilmente se non l avessi portata ci sarebbe andata da sola e sarebbe stato pericoloso-
sento la loro conversazione mentre mi allontano a testa bassa, il mio udito è diventato decisamente migliore di prima.Appena apro la porta della camera entro e mi butto sul letto.
Con mio grande stupore non inizio a piangere a dirotto, la tristezza mi resta dentro, come se volesse restare lì a ristagnare per poi scoppiare ed è una sensazione orrenda, non riesco a cacciare fuori niente, nessuna emozione, sembro una morta, mi stendo e inizio a guardare il soffitto abbracciando il cuscino.

STAI LEGGENDO
Le ali della libertà
FantasyGrace è stata portata dalla madre a Los Angeles all'età di 5 anni, non ha mai capito il motivo di questo gesto così inaspettato ma si è adattata a tutte le novità senza opporsi. Presto si ritroverà a dover far fronte a delle nuove, incredibili scop...